Un giro tra gli autori/interpreti prodotti dall’Etichetta Boot Recordings

Ale Shamana e Federica Merlini, Haidil, Dankyo ; alla ricerca di nuove rivelazioni della musica cantautorale e della nuova musica più in generale, ecco un primo giro tra gli autori/interpreti prodotti dall’Etichetta Boot Recordings.

Alessandro, in arte Ale Shamana e Federica Merlini si conoscono da sempre ma da un paio di anni hanno iniziato una collaborazione musicale che li ha portati a produrre due singoli nel giro di qualche mese. 

Hanno concluso il 2019 con l’uscita dell’ Ep “So Funny” il 30 dicembre, mentre lo scorso 7 maggio è uscito “Moody Mind”, entrambe pubblicate dall’etichetta pugliese Boot Recordings

Sia Federica che Alessandro si dedicano alla musica sin dalla tenera età, frequentando accademie e corsi di perfezionamento che li hanno portati ad autoprodurre i propri brani. Alessandro nasce come tastierista, per poi perfezionarsi nel canto e iniziando un percorso che lo porta a comporre brani inediti con la band Shamana (da cui il nome) con la quale pubblica un album di tredici canzoni per conto di Liquid Gold Records, etichetta discografica di Cesenatico. Nel 2019 pubblica altri album con la band Acsel & The Reggae Rebel Band per conto di un’etichetta romana, la Redgold Green. Questa esperienza lo porterà ad esibirsi su palchi internazionali tra cui il Festival Rototom di Valencia esibendosi davanti ad un pubblico di circa 20.000 persone. 

Federica inizia la sua attività musicale in giovane età, frequentando nei primi anni 2000 la scuola di canto G. Gerschwin a Padova e trovando nel canto una passione che l’accompagna fino ad oggi. Vi si dedica dapprima in qualità di interprete per poi orientarsi nel 2012 all’attività cantautorale, partecipando anche a diversi concorsi nazionali (Festival di Ghedi, Musicultura…). In collaborazione con il musicista veronese Ricky Fazion, pubblica diversi Ep per alcune etichette discografiche tra cui “It’s all coming back” (Saifam Group), “My Bones” (Smilax Publishing).

I brani “So Funny” e “Moody Mind” sono disponibili su tutti i principali digital store (Amazon, Itunes, Spotify, Shazam, Soundcloud…) e trasmessi quotidianamente su diverse radio europee.

Lidia Berardi, in arte Haidil, una cantante emergente dell’Etichetta Discografica della “Boot Recordings”.

Classe 1996, Bitonto (BA), isi accosta alla musica frequentando le lezioni di danza classica, moderna e latino americano e distinguendosi in quest’arte. Per una formazione più completa decide di prendere lezioni di canto e recitazione, continuando la sola vocazione canora . Molto presto Haidil comincia a scrivere i suoi primi testi e le sue prime storielle. Al raggiungimento della maturità , Haidil inizia a produrre le sue prime basi. . Nel 2019, a Maggio, firma un contratto con l’Etichetta “Boot Recordings” e a pubblicare i primi singoli: “The old me”, “Mi sueno”, “Found on the jungle” e “My dream is against the world”. Lo stesso anno partecipa ad un concorso letterario di poesia “Senso in verso” e selezionata la sua poesia viene pubblicata nel libro “Quando sfoglierai le mie parole”.

Haidil, a dicembre, ha pubblicato il suo primo LP “I can be somebody”.

. Dal 9 marzo al 15 marzo il videoclip della canzone “My dream is against the world” è stato trasmesso sugli schermi tv delle metropolitane di Roma, Milano, Genova e Brescia, oltre che in 15 aeroporti d’Italia.  Durante il Covid-19, ha pubblicato il suo nuovo singolo del 2020 “Delirio” girando il videoclip nel portone di casa Il videoclip è stato pubblicato per la prima volta sul suo canale Vevo. I suoi brani si possono trovare su Amazon, Google play store, Spotify e Youtube.

Esce il 16 giugno il primo singolo di Dankyo dal titolo Shiva, prodotto dall’etichetta Boot Recordings. Disponibile su tutti i portali musicali. 

Shiva è l’espressione metaforica di un grido di protesta e di determinazione rivolto all’universo. Un richiamo accorato dell’artista a un improbabile ma molto creduto dio col potere di donare fertilità. Il resto è comprensibile seguendo il testo.

Ma qual’è il percorso di Dankyo?

Inizia a studiare musica da bambino affascinato dalla chitarra che sostituisce, o meglio affianca crescendo con il pianoforte, fin da adolescente Dankyo scopre naturalezza nell’improvvisazione e nella composizione, sia della parte musicale che dei testi ed il bisogno di una totalità costruttiva che lo porta ad approfondire inevitabilmente anche lo studio del canto. Si avvicina anche ad un altro strumento musicale, questa volta da autodidatta: il flauto traverso.

Dice di sè :-” Lo stile musicale può essere definito “Indie Rock” o “Alternative Rock” con tendenze “Progressive Rock”; le mie composizioni sono un’amalgama di Rock e di immagini evocate dal potere della metafora”.

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