“Che cosa sarebbe la vita se non avessimo il coraggio di fare dei tentativi?”

di Annalisa Conti

Tutta un’altra Musica!- Nell’articolo dello scorso mese abbiamo parlato di intraprendenza, di quanto a volte sia difficile, ma assolutamente indispensabile, non rimanere immobili davanti al cambiamento e, anzi, abbracciarlo come la nostra più grande occasione di crescita. Decidere di intraprendere un cambiamento è un processo che richiede inevitabilmente un grosso sforzo e una dose notevole di coraggio perché uscire dalla nostra zona di comfort, dove ci sentiamo sicuri, spesso fa paura. Vi siete mai sentiti paralizzati di fronte a una situazione? Vi è mai capitato di avere paura che succedesse qualcosa di grave per poi accorgervi, passato quel momento, che non era successo nulla? Dimostrare coraggio significa agire nonostante ci si senta spaventati. Avere timore è normale, ma anche utile perché ci aiuta ad accorgerci dei pericoli per non mettere a repentaglio la nostra vita. Il problema nasce quando la mente con le sue idee, i suoi preconcetti e le sue esperienze passate creano paure irrazionali che ci paralizzano e ci impediscono di vivere la vita che desideriamo e di andare nella direzione dei nostri sogni. Il coraggio (dal latino cor habeo, aggettivo derivante dalla parola composta cŏr, cuore’ e dal verbo habere ’avere’: avere cuore) è metterci il cuore in tutto ciò che facciamo senza farci abbattere da ostacoli, pericoli e incertezze. Mettere amore in ciò che si fa ci permette di fare sempre del nostro meglio e di rimanere in linea con i nostri valori. Il contrario dell’amore non è, come erroneamente crediamo, l’odio in quanto entrambe sono comunque energie complementari e in continua trasformazione; il contrario dell’amore è la paura di perdere qualcosa, di fallire, di cambiare stile di vita andando incontro a qualcosa di nuovo e sconosciuto. Queste paure sono spesso i fattori principali che ci impediscono di raggiungere i nostri obiettivi.

Come possiamo allora affrontare le nostre paure e farle diventare nostre alleate?

  • Abbracciamo le paure: spesso, evitare di fare le cose per paura le rende ancora più intense ed inquietanti. Provate a scrivere un elenco di cosa può accadere di così spaventoso se falliste. Potreste convincervi che vale comunque la pena tentare.
  • Riconoscete i vostri limiti: abbracciare le vostre paure significa anche riconoscere che ci saranno cose che non sarete in grado di fare. Se, ad esempio, avete paure dell’altezza non vi butterete mai con il paracadute. Va bene lo stesso, non ha senso costringervi a fare cose che non avete voglia di fare in quanto ce ne saranno altre in cui potrete dimostrare coraggio. Avere la giusta motivazione vi permette di provare ad aggirare l’ostacolo della paura.
  • Non esitate: più a lungo vi soffermerete a valutare i pro e contro, più troverete delle scuse per non fare ciò che vi terrorizza. Avanzate a piccoli passi, quelli dove non è necessaria un’elevata dose di coraggio, e, così abituerete il cervello a uscire dalla zona di agio e sviluppare sempre più sicurezza.
  • Credete in voi stessi: quando non si crede in sé stessi, risulta molto difficile agire con coraggio. Se non tentate in qualcosa per paura di fallire, date troppo valore ai vostri risultati permettendo ad essi di definire chi siete. Anche se avete fallito in qualcosa, pensate solo di esservi regalati la possibilità di scoprire che quella soluzione non è stata utile e non vi ha portato al risultato desiderato. A questo punto avrete un prezioso indizio per riprovarci in maniera diversa.
  • Pensate in positivo: quando qualcosa vi spaventa, è naturale tendere a pensare agli scenari peggiori. In tal caso, distraete la vostra mente provando a visualizzarvi dall’esterno, come se foste uno spettatore di ciò che accade, e a provare sensazioni positive: immaginate la scena a colori e nei minimi dettagli attivando i sensi, i suoni, i profumi, le parole e tutto ciò che vorreste vivere e ottenere da quella situazione.
  • Ricompensatevi: ogni volta che riuscite a fare una piccola azione e ad andare oltre i vostri timori, autocelebratevi. Concedetevi del tempo extra di relax, qualche puntata della vostra serie tv preferita, oppure scegliete il modo che più preferite e con creatività e una ricompensa che faccia bene al vostro fisico e alla vostra mente.

Infine, ricordate che ogni ostacolo è lì per un motivo preciso e cioè darvi la possibilità di dimostrare in che misura ci tenete alla realizzazione dei vostri desideri. Chiunque abbia realizzato qualcosa nella vita ha trovato nel suo cammino dei muri, delle difficoltà, ma ha deciso di continuare ugualmente. Persone come Thomas Edison, l’inventore della lampadina, diceva “Io non ho fallito, io ho solo trovato 10.000 modi in cui la lampadina non funziona”. Non considerò ogni mancato tentativo di farla funzionare come un fallimento, ma come un successo conseguito per eliminare soluzioni non efficaci. Albert Einstein non parlò fino a quattro anni e non lesse fino a sette. I suoi genitori e gli insegnanti pensavano fosse lento e di mentalità mediocre ma ha vinto un Nobel per aver scoperto alcune tra le più entusiasmanti teorie della fisica. Walt Disney, prima di creare la Walt Disney Company, fu rimosso dal suo incarico presso il giornale Kansas City Star perché “mancava d’immaginazione e non aveva buone idee”.

Coraggiosi non si nasce ma si diventa domandandosi cosa si vuole veramente dalla vita. Quali scuse stiamo usando per non seguire i nostri sogni? Quali vecchi schemi di comportamento e strategie stiamo continuando ad usare senza avere risultati? Individuati questi importanti punti possiamo lavorare sugli assi del cambiamento specifici che, come anticipato nel mese precedente, provengono da studi di psicologia cognitiva e, in particolare, dalla Neurosemantica di M. Hall e dal metodo “Tutta un’altra vita” ideato da Lucia Giovannini di cui vi parlerò approfonditamente nell’articolo del prossimo mese.

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