LA PROSPETTIVA Tutta un’altra musica!

di Annalisa Conti

Cambia il modo di guardare le cose e le cose che guardi cambiano

(Wayne Dyer)

Immaginatevi seduti in poltrona in una sala cinematografica mentre proiettano il film della vostra vita. Da osservatore esterno, cosa vedete e cosa sentite?

La realtà che vediamo è influenzata da noi stessi e da come interpretiamo ciò che accade. Se cambiamo prospettiva, cambia anche quello che stiamo osservando poiché ogni singolo evento ha infinite sfaccettature a seconda del punto di vista di chi lo osserva. Quante volte vi è capitato di essere così presi da ciò che vi sta succedendo, dalle vostre emozioni e dai vostri pensieri, da non riuscire a vedere nessuna soluzione possibile? Anziché risolvere un problema continuate a sentirvi bloccati in quella situazione, magari anche a causa dei vostri comportamenti o delle vostri abitudini. Riuscire a vedere una situazione da un’altra angolazione, ci permette di percepirla in maniera diversa e di attivare in noi risorse nuove per affrontarla; questo è il primo passo verso il cambiamento desiderato ma non è così scontato. Come anticipato nei mesi precedenti, cambiare non è sempre facile, non è una pillola magica che si prende la sera e il giorno dopo tutto assume una forma diversa. Per cambiare davvero ciò che ci trattiene dal realizzare ciò che vogliamo vi voglio parlare di uno degli assi del cambiamento provenienti da studi di psicologia cognitiva, in particolare dalla Neurosemantica di M. Hall e dal metodo “Tutta un’altra vita” ideato da Lucia Giovannini di cui sono coach certificata. Il cambiamento duraturo nel tempo è un processo che necessità di fasi ben precise, prima tra tutte la CONSAPEVOLEZZA. 

Se non siamo consapevoli di cosa ci sta davvero bloccando, quali sono i nostri comportamenti e di quali risorse abbiamo bisogno per raggiungere un obiettivo come facciamo a raggiungerlo?

Essere consapevoli deriva dalla capacità di fermarsi e riflettere ma, in una società così frenetica, la nostra attenzione è solitamente portata più all’esterno che all’interno di noi stessi. I nostri gesti molto spesso sono automatici: mentre parliamo, leggiamo o camminiamo la nostra attenzione è altrove perché queste azioni vengono svolte sotto la soglia della coscienza senza che ne siamo consapevoli. La consapevolezza è sapere ciò che si fa mentre lo si fa!                                  

Forse questo concetto sarà più chiaro dopo aver letto questa storia.  <Si narra che un uomo un giorno incontrò il Buddha, incuriosito dai suoi modi gli chiese: “Ma tu e i tuoi monaci cosa fate?” Il Buddha rispose: “Noi stiamo seduti, noi mangiamo, noi camminiamo.” l’uomo guardò il Buddha e rispose: “Scusami, che differenza c’è con noi? Anche noi stiamo seduti, mangiamo e camminiamo.”  “Si” disse il Buddha, “ma noi quando siamo seduti…sappiamo di essere seduti, quando mangiamo sappiamo che stiamo mangiando e quando camminiamo… sappiamo che stiamo camminando”. > Diventare consapevoli dei nostri automatismi ci permette di cambiare ciò che siamo abituati a fare e che, magari, non ci dà i risultati sperati.                                         Come allenare la consapevolezza            Un esercizio che è sicuramente d’aiuto per iniziare a diventare consapevoli è quello di impostare una sveglia sul vostro telefono a determinate ore del giorno e, quando suona, respirare portando consapevolezza al qui e ora e notare ciò che sta accadendo dentro di noi. Che emozioni stiamo provando? Cosa stiamo facendo? E’ in linea con ciò che vogliamo essere e i nostri obiettivi? Se non lo è, cosa possiamo fare di diverso? Quali scuse stiamo usando per non seguire i nostri sogni? Cosa vogliamo cambiare?     I benefici di una maggior consapevolezza

Avere un’alta capacità di consapevolezza ci permette di:  

• prendere decisioni ponderate

• mantenere uno stato emotivo positivo in qualsiasi circostanza

• scegliere risorse potenzianti come il coraggio e la determinazione ed eliminare quelle depotenzianti come la paura e la scarsa fiducia in sé stessi

• conoscere le nostre aree di debolezza per saper su cosa possiamo lavorare per migliorare

• avere una maggiore percezione dei segnali del nostro corpo, di cosa ci piace e di cosa no. 

Iniziare ad accorgersi di tutto ciò ci dà la grande possibilità di di indirizzare i nostri pensieri, emozioni, parole e azioni su ciò che davvero vogliamo realizzare e, quindi, di decidere come vogliamo che vadano le cose.

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