Valdambrini Brothers: un viaggio tra Surf Rock e Reggae Music

SPECIALE EFFETTO VENEZIA E DINTORNI CIELO APERTO

di Paolo Cavalleri

Il Collettivo T.E.M.P.O. ( Tavolo Enti Professionali Musicali Organizzati) come nuova realtà culturale, colora la città di Livorno in Toscana con generi musicali tradizionali ed eclettici .
Proprio per questo, nella serata del 27 agosto 2020 in Piazza dei Pescatori negli appuntamenti di Effetto Venezia, vanno in scena due fratelli:
Lorenzo e Luca Valdambrini, due viaggiatori del tempo e sognatori nella vita per un legame di sangue e di spirito .

Apre Lorenzo, accompagnato da Daniele Catalucci al basso e Pieter Dedoncker alla batteria, come cultore e musicista del genere Surf  esegue “ Baja ” degli Astronauts, una cover per celebrare questo gruppo che ebbe successo negli anni sessanta .
Procede con il brano dal ritmo incalzante “ Jaguar ” dal suo disco “El Sonido Cojonudo”inciso con la band Surfer Joe e “ El Senor Surf ” dal disco omonimo del 2013 registrato in Spagna presso lo studio IL CIRCOLO PERROTTI, una realtà nota ai cultori dei generi di nicchia .
Si procede con “ Carribean Vibes ”, creata con la sua vecchia band i Wadadli Riders, prima e unica Surf-Band delle Isole Caraibiche quando per sette anni visse fra le onde di quello splendido mare .

Qui Valdambrini va avanti con “ The North Swell ” sempre dall’album “Senor Surf” , e ancora “ A Day at the beach ” e “ Pipelines ” del cd “Swell of Dwell”.


L’esibizione adesso prende un gusto più orientale, si perché il chitarrista e cantante ha viaggiato anche in Giappone.
È la volta di “ Kawaramachi ” scritta all’epoca coi Wadadli Riders ad Antigua e “ Fire Escape Rope ” dal noto “Senor Surf”. Lorenzo confida che questa sua creazione è una delle più ascoltate su Spotify .
Le canzoni alcune volte nascono dal bisogno, ma per la prossima il protagonista ha voluto semplicemente tracciare un ricordo, o meglio, un sapore:

-“ abbiamo mangiato dei buonissimi Ramen che hanno ispirato questa canzone ”- .
 
Con “ Hiroshi no Subarashi ” da “Swell of Dwell” rigusta l’emozione di questo piatto tipico della Terra del Sol Levante. Ricordi e sapori che si accompagnano alle prossime due tracce:
Black Sand Beach ” cover di un famoso attore e chitarrista giapponese Juzo Kayama che collaborò con uno dei più grandi registi della storia del cinema Akira Kurosawa e, “ Ginza Lights ” cover dei The Ventures, band strumentale americana che ha portato la musica elettrica nel Giappone .

Lorenzo Valdambrini onora nuovamente il genere con “ Underwater Love ” dal ritmo intrigante,
 “ Devil’s Bridge ” per note dinamiche e rulli di batteria come scheletro del brano, e “ Changing Things ” considerato uno dei pezzi più tranquilli ma forse proprio per questa sua peculiarità è stato utilizzato dalla BEAR nel 2014, brand internazionale che ha marchiato le tavole da surf per i giovani appassionati di tutto il mondo .
Ultima con “ Dark Eyes ” cover di un pezzo tradizionale russo e “ Misirlou ” con “ The Victor ” per celebrare il grande Dick Dale, l’inventore della chitarra Surf . Il Surf dunque come stile di vita che ha accompagnato Lorenzo Valdambrini ai Caraibi e nel Giappone finendo per toccare la solenne realtà Russa .
Ma se i viaggi sono importanti lo sono anche i modi e la spensieratezza necessaria per goderseli.

Entra in scena Luca Valdambrini con un repertorio Reggae .
Sono gli Hookah & The TrenchTown Train, tre chitarre, due tastiere e due percussionisti per un sound tutto da vivere sulla pelle .

Iniziando con una introduzione in la minore, eseguono “ Pipeline ” cover simbolo del genere Surf, gli autori sono Brian Carman e Bob Spickard .
Con “ Restless Movin’ ” arriva la scossa per il pubblico che anche fuori dall’area del palco balla inevitabilmente per accenti musicali che solleticano le gambe, e qui “ The River ” riporta a un’irresistibile relax .

Elisa Heusch Fotografia https://www.facebook.com/elisaheuschphotography



High Like You ” eseguito per far ondeggiare le persone esprime tutto il suo potenziale nel ritornello, molto apprezzato e scandito dal timbro del basso e gli assoli alla chitarra .
È la volta di “ Earnin’ Money ” e qui Luca esprime un’opinione interessante:

-“ è una canzona che parla delle dure leggi del mercato … quando suoniamo e creiamo cultura come stimolo per vivere non si possono sempre seguire queste regole ”-  .

Dopo “ I’m Looking of the people ” si preparano per “ Take your time to get high ” con delle percussioni, battiti, pause e sospiri coordinati all’unisono .
Quest’ultimo apre a riflessioni sui tempi di oggi, fra utilizzo dei social e frenesia civilizzata, dove si evince che la cosa migliore è la riappropriazione di quel poco tempo per noi stessi .
Con “ Time can never be better ” si sfiora un universo più intimo dove il cantante accenna al suo rapporto personale con la musica proseguendo con “ It’s so hard to find your way ”, incentrata sulle identità personali e di come molto spesso sia difficile trovare la propria strada .

Elisa Heusch Fotografia



Ci si avvia alla conclusione dell’evento con gli ultimi tre brani:
Own Creation ” primo singolo del primo album dall’indole più internazionale; “ We’ve got to whip hand ” per dire che siamo sempre noi gli artefici delle belle cose e quelle brutte; “ Good Vibrations ” un pop caratterizzato da armonizzazioni vocali, cover dei Beach Boys, band di culto e futuro punto di riferimento nel panorama della beach music .

Il genere Surf  di Lorenzo Valdambrini e quello Reggae di Luca Valdambrini hanno un sound che invita le persone all’ascolto delle sensazioni personali, i fraseggi delle chitarre elettriche sono intimamente rock e non invadono il respiro naturale dei generi in questione. Portano l’ascoltatore a viaggiare sia nel mondo reale che attraverso quello esotico dei propri desideri .

https://www.facebook.com/elisaheuschphotography


Cover escluse, sono tutti brani da loro composti arrangiati ed eseguiti
I Valdambrini e le loro band portano un solenne patto con l’anima, lo stesso che intercorre fra i balli e gli applausi del pubblico presente .

Testimoni di come le esistenze umane meritino più di un solo percorso, con il loro sound augurano buon viaggio fra le onde che la vita propone, nella speranza di prendere quella giusta, e perché no … a tempo di Reggae .

Condividere è conoscere!

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *