di Elisa Heusch
QUARTO OCCHIO – Per questo mese di giugno la tematica centrale del nostro mensile è quella delle ‘emozioni’, che accompagnano ogni momento della nostra vita e che guidano le scelte di ciascuno, e l’attenzione per ciò che riguarda l’ambito della mia rubrica si posa stavolta sulla mostra fotografica “Razza Umana”, inaugurata nelle sale di Palazzo Blu a Pisa lo scorso 17 aprile – presente fino al 29 giugno – che di emozioni ce ne ha regalate non poche e che certamente merita una visita, non soltanto per il grande impatto estetico e visivo, ma per la forza e la portata del messaggio ‘umano’ che ne è appunto alla base. Un qualcosa che non si comprende appieno finché non ci si trova davanti alle molte immagini presenti.
Questa esposizione di scatti realizzati da Oliviero Toscani e dal suo studio non è stata ospitata per caso in tale location, in quanto il nome di Toscani è legato alla nascita stessa di Palazzo Blu: nel 2008 fu proprio lui a suggerirne il nome ed idearne il logo, insieme al team de “La Sterpaia Bottega della Comunicazione”(da lui fondata nel 2004), ed in occasione dell’inaugurazione divenne anche uno dei primi set fotografici del progetto “Razza Umana”, nato giusto l’anno prima, che è arrivato poi nel corso degli anni a racchiudere centinaia di fotografie scattate a persone di tutto il mondo, senza alcuna distinzione di etnia, età o condizione sociale, creando una sorta di “indagine” sull’umanità incredibilmente variegata e sfaccettata.
Come molti di voi sapranno, Toscani è stato un grande fotografo a livello internazionale, ma oltre a questo senza dubbio anche una personalità schietta e alquanto ‘rivoluzionaria’, che ha saputo lasciare il segno nel mondo della comunicazione pubblicitaria in Italia. Egli si è rivolto dunque ad un pubblico amplissimo, per far passare messaggi di valore sociale su temi niente affatto semplici, destando spesso contestazioni per il suo essere provocatorio.
Ma come lui stesso racconta nella video intervista presente in una saletta lungo il percorso della mostra, è sempre rimasto coerente a sé stesso, ha guardato in faccia realtà scomode senza aver paura delle conseguenze della propria ‘denuncia’, si è dedicato senza filtri a vari aspetti dell’essere umano, al di là delle ipocrisie che condizionano le masse e che avrebbero potuto fermare il suo lavoro.
La mostra si apre con una decina di immagini iconiche, che sono tra le più famose del fotografo, in particolare il ritratto di Andy Warhol in vestaglia, alcune fotografie facenti parte delle campagne pubblicitarie Benetton, ed esempi di copertine degli anni ‘80/’90 di riviste come “Elle” e “Colors”, che hanno contribuito a dargli ulteriore notorietà a livello internazionale.
Ma è con le centinaia di ritratti nelle sale successive, sia al pian terreno che al primo piano, che si entra nel vivo del potente messaggio di “Razza Umana”, e non si può non rimanere spiazzati dall’enorme varietà di personaggi presenti, con i loro sinceri sguardi puntati verso i visitatori.
Razza Umana è uno studio socio-politico, antropologico e culturale che ritrae la morfologia delle persone per osservarne le varie caratteristiche e peculiarità, catturando le similitudini e le differenze fra loro.
Toscani ha girato il mondo insieme ai suoi allievi e collaboratori, ritraendo le persone nelle strade e nelle piazze, allestendo ogni volta un set fotografico itinerante ed arrivando così a raccogliere un archivio che ammonta a più di 100.000 immagini. E la cosa bella è che nonostante la scomparsa del fotografo, il progetto sta continuando a svilupparsi, grazie ad un team dedicato a questo.
Mi piace ricordare una delle sue frasi più significative, legata proprio a questo immenso lavoro del quale gli siamo grati:
“Mi commuovo di fronte all’unicità di ogni individuo e per questo fotografo gli esseri umani nelle molteplici espressioni”.
Sono tutte persone diverse, provenienti dai luoghi più disparati del pianeta, con età, caratteristiche fisiche, culture, tradizioni e usanze differenti…ma allo stesso tempo osservandoli e ‘facendoci osservare’ da loro ci rendiamo conto che ciascuno di questi esseri umani è come noi, e possiamo comprendere quanto le differenze si potrebbero annullare e quanto siano ingiuste ed assurde le violenze, i soprusi verso i più deboli, ed ogni sorta di discriminazione tra individui.
Questa mostra è decisamente quella che definirei un INNO ALLA VITA di ciascuno.
La mostra rimarrà allestita presso Palazzo Blu fino al 29 giugno, con apertura dalle ore 10 alle ore 19 dal lunedì al venerdì, e dalle 10 alle 20 durante il fine settimana.
Per maggiori informazioni si può consultare il sito di Palazzo Blu: https://palazzoblu.it/mostra/razza-umana-oliviero-toscani-studio/

OLIVIERO TOSCANI – LA BIOGRAFIA
Oliviero Toscani, figlio del primo fotoreporter del Corriere Della Sera, è nato a Milano nel 1942 e ha studiato fotografia e grafica all’Università Delle Arti di Zurigo dal 1961 al 1965.
Conosciuto internazionalmente come la forza creativa dietro i più famosi giornali e marchi del mondo, ha creato immagini corporate e campagne pubblicitarie per Esprit, Chanel, Robe di Kappa, Fiorucci, Prenatal, Jesus, Inter Football Club, Snai, Toyota, Ministero del Lavoro, Ministero dell’Ambiente e della Salute, Artemide, Woolworth, Crocerossa Italiana, Regione Calabria, Fondazione Umberto Veronesi e
tanti altri. Ha realizzato campagne di interesse e impegno sociale dedicate alla sicurezza stradale, all’anoressia, alla violenza contro le donne, al degrado del paesaggio italiano, all’osteoporosi, al randagismo, all’integrazione.
Come fotografo di moda collabora per giornali come Elle, Vogue, GQ, Harper’sBazaar, Esquire, Stern, Liberation e molti altri nelle edizioni di tutto il mondo.
Dal 1982 al 2000 ha creato l’immagine e l’identità di United Colors of Benetton, orientando la strategia di comunicazione verso messaggi di pace e di tolleranza, problemi sociali quali AIDS e pena di morte, integrazione e uguaglianza, trasformandolo in uno dei marchi più conosciuti al mondo.
Nel 2017 ha ripreso a dirigerne la comunicazione, dopo una pausa di 17 anni.
Nel 1990 ha ideato e diretto Colors, il primo giornale globale al mondo, e nel 1993 ha concepito e diretto Fabrica – centro di ricerca di creatività nella comunicazione moderna – che è tornato a dirigere nel 2017.
Dal 1999 al 2000 è stato direttore creativo del mensile Talk Miramax a New York.
Nel 2018, per l’editore RCS Corriere della Sera, ha realizzato una collana di 40 volumi: Lezioni di fotografia di Oliviero Toscani.
Nel 2005 ha fondato La Sterpaia, un laboratorio per la moderna ricerca sulla comunicazione, con progetti e collaborazioni con enti pubblici e impegni privati.
Toscani è stato uno dei professori fondatori dell’Accademia di Architettura di Mendrisio, ha insegnato comunicazione visiva in svariate università e ha scritto libri sulla comunicazione.
Il lavoro di Toscani è stato esposto alla Biennale di Venezia, a San Paolo del Brasile, alla Triennale di Milano, al m.a.x.museo di Chiasso e nei musei d’arte moderna e contemporanea di tutto il mondo.
È stato invitato a numerosissime conferenze e convegni, tra cui What’s next? per il New Yorker a Orlando nel 1996, World Economic Forum a Davos e Table of free voices a Berlino nel 2006, Global Citizen Forum in Montenegro nel 2017, InnovationDay a Monaco nel 2018 e The Future of Advertising a Madrid nel 2019.
Ha vinto numerosi premi come quattro volte il Leone d’Oro al Festival di Cannes, due volte il Gran Premio d’Affichage, il Gran Premio dell’UNESCO, il premio Creative hero della Saatchi & Saatchi e numerosi premi degli Art Directors Club di tutto il mondo. L’Accademia di Belle Arti di Urbino gli ha conferito il premio Il Sogno di Piero. Ha ricevuto dall’Accademia delle Belle Arti di Firenze il titolo di Accademico d’Onore e dall’Accademia di Perugia quello di Accademico di Merito.
Nel 2017 ha ottenuto le lauree ad honorem dall’Accademia di Belle Arti di Brescia e dalla Universidad Autónoma del Estado de Hidalgo, e nel 2018 dall’Università DelleArti di Zurigo. Oliviero Toscani è socio onorario del Comitato Leonardo e della European Academy of Sciences and Arts.