Come tutto è iniziato

“Caro diario” è la rubrica di Francesco Balestri, divoratore di libri e appassionato di teatro fin da bambino, quando coi genitori frequentava il cinema teatro “La Granguardia”.
Laureato in Discipline dello spettacolo e della comunicazione si dedica ai social network e alla scrittura e alla critica d’arte.

di Francesco Balestri

DEAR DIARY – Caro diario,
Questa mattina mi sono svegliato e ho capito che non ero più io. Sono sceso dal letto e una volta posato i piedi per terra ho sentito come se qualcosa fosse cambiato. Non sono più il ragazzo di ieri. Non sono più quello che ho sempre conosciuto. Non sono più il ragazzo nello specchio.

Deve essere successo per forza qualcosa. Solo che non so spiegarmi cosa, di preciso. Quasi sicuramente se andassi in giro a raccontare che non mi riconosco più a distanza di poche ore qualcuno verrebbe a prendermi con la camicia di forza. Sicuro al 100%. Forse è per questo che ho deciso di tenere questo diario. Devo capire che cosa mi sta succedendo. Soprattutto cosa verrà dopo. Perché c’è sempre un dopo.

Però prima devo presentarmi. Non ti dirò il mio nome. Voglio pensare a te come il ragazzo della porta accanto che si è trasferito qui da poco, quindi non farò un elenco di quando sono nato o le cose che ho fatto, tipo carta d’identità. Voglio che i dettagli della mia vita li scopri piano piano.

Voglio cominciare col dirti che sono un sognatore. Lo sono sempre stato, fin da quando sono bambino. Mi piacciono un sacco di cose, mi piace stare con la gente e quando non riesco a farlo mi sento triste. Anzi forse non è neanche tristezza, è proprio un malessere che giorno dopo giorno si fa strada dentro di me. Quindi se non voglio fare la fine di una pentola a pressione devo cercare sempre di darmi da fare per non chiudermi in casa e trovare la scusa che sono stanco per non uscire. Ecco perché cerco di vedere spesso gli amici.

Con te voglio essere sincero quindi voglio dirti il motivo principale per cui ho iniziato a scrivere queste pagine. Esco da un periodo particolare, un periodo durato quasi tre anni al fianco di una persona in cui speravo. Una persona che sembrava credere in me e che inizialmente sembrava essere quella giusta.

Senza accorgermene però mi sono ritrovato in una sorta di labirinto da cui non è stato semplice uscire e per stare con questa persona avevo lasciato andare tutto il resto. Ciò che mi faceva stare bene l’ho relegato in un angolo del mio mondo, ripetendo a me stesso che tanto il tempo per fare quelle cose e vedere i miei amici l’avrei trovato sempre. Non sai quanto mi sia sbagliato, non sai quanto l’averlo fatto ha compromesso il mio benessere.

Quella persona è arrivata in modo inaspettato e quando l’ho conosciuta non sapevo cosa avrebbe comportato lo stargli vicino, cosa avrebbe voluto dire mettere piede in casa sua, ma soprattutto…venire a contatto con il suo mondo.

Sei un po’ curioso? Preparati perché stai per salire sulle montagne russe.

Senza protezioni.

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