Space Oddity: il successo spaziale di David Bowie

di Romina Lettieri

X POP FILE Siamo a luglio, ci piace la storia e vogliamo parlare di musica. Cos’altro potrebbe venirci in mente se non Space oddity di David Bowie?

Ma prima… chi fu questo iconico cantante?

David Bowie nacque a Londra nel 1947 e fu uno degli artisti più innovativi degli anni ‘70 e ‘80 dato il suo stile stravagante e originale ed è tra gli artisti che non possono essere etichettati in un solo genere: infatti ha attraversato generi come rock, glam rock, soul, elettronica, e sperimentale, reinventandosi continuamente. 

Bowie non è stato solo un grande della musica, ma un vero e proprio ribelle dell’identità. Ha giocato con i generi e sfidato le regole sull’arte. Con ogni sua trasformazione ha aperto la strada a chi voleva esprimersi liberamente, senza etichette. Ancora oggi, la sua influenza si sente ovunque.

David Bowie se n’è andato l’8 gennaio 2016, ma non senza lasciare tracce. Due giorni dopo il suo 69° compleanno e l’uscita del suo disco più enigmatico Blackstaril mondo ha scoperto che stava combattendo in silenzio contro un cancro al fegato. Solo chi gli era davvero vicino sapeva cosa stesse accadendo.

Blackstar non era solo un album: era stato il suo modo per lasciare la Terra da artista, senza lacrime pubbliche né drammi, come solo lui avrebbe saputo fare. Bowie non è semplicemente morto: “ha fatto della sua uscita l’ultima, geniale performance”.

La storia dietro Space oddity

Scritta qualche giorno prima dello sbarco sulla luna, questa canzone è stata scritta da Bowie e incisa insieme a John Hutchinson alla chitarra nel 1969.

Il brano, ispirato tanto dalla fantascienza quanto dal fervore per la corsa allo spazio, fu immediatamente notato dalle case discografiche, grazie anche al contesto storico: il mondo intero era con il fiato sospeso per l’imminente impresa della NASA, destinata a cambiare la storia dell’umanità.

Inizialmente la canzone fu rifiutata da molte radio sia negli Stati Uniti che nel Regno Unito, inclusa la BBC, che considerava che la canzone fosse troppo “cupa” e inappropriata per un evento storico celebrativo come quello che stava per accadere. Infatti, nel finale della canzone, il Major Tom perde il contatto con la terra ed è senza possibilità di ritorno, abbandonato “a una sorta di pace rassegnata nel vuoto cosmico”. Dato questo finale, la BBC reputò fosse di cattivo gusto nel caso la missione fosse andata male.

Space oddity iniziò ad essere trasmessa e ad avere successo alla fine di luglio di quell’anno, quando gli astronauti dell’Apollo 11 fecero ritorno sicuro sulla terra. Il suo legame con l’allunaggio contribuì alla sua rapida ascesa in classifica.

La canzone ebbe successo immediatamente: ad agosto debuttò nella Chart UK al 48° posto nel novembre dello stesso anno raggiunse la Top 5 britannica, segnando il vero primo successo commerciale di Bowie.

Condividere è conoscere!

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *