Come è nata l’astrologia e l’energia Gemini del mese di Maggio

Rubrica Cielo ed Astri I

di Debora Tognotti

Come è nata l’astrologia

Tutti noi sin da bambini ci siamo divertiti ad osservare il cielo e ad immaginare figure nelle nuvole che vedevamo. Questo è quello che probabilmente è accaduto anche nei tempi antichi quando i cieli dell’epoca, privi dell’inquinamento atmosferico e luminosi, venivano osservati con meraviglia dalle antiche civiltà.

Gli uomini osservano le stelle già da più di 4000 anni fa e in questo modo con il passare del tempo sono nati i dodici segni astrologici, dai quali si è poi sviluppato il calendario.

Non conosciamo esattamente l’origine dell’astrologia; le notizie più antiche che ci sono pervenute risalgono circa al 2000 a.c., al tempo dei Sumeri, ma curiosamente la tipica struttura circolare astrologica, suddivisa in 12 settori uguali, è stata ritrovata identica nelle civiltà di ogni epoca e di ogni continente.

Le basi dello zodiaco sono le costellazioni, rappresentate dagli animali ottenuti seguendo le linee immaginarie che uniscono le stelle apparentemente fisse.

Queste figure riappaiono immutate annualmente nel nostro cielo seguendo il ciclo delle stagioni. I sacerdoti sumeri iniziarono così ad annotare i movimenti della Luna e del Sole, prendendo come punto di riferimento la posizione di Sirio, la stella più luminosa per noi terrestri.

Ciascun segno zodiacale corrisponde ad un mese dell’anno ed è raffigurato da un simbolo sul cerchio. E quel mese è caratterizzato da una particolare tipo di energia.

Le influenze di Gemini su tutti i segni dello zodiaco

Gemelli 21 maggio – 20 giugno
Motto di Gemini ” Riconosco il mio altro sè e mentre quello declina io cresco e splendo”
In Gemini la dualità si risolve, il gemelli rappresenta il legame tra il Se superiore (l’anima) ed il se inferiore (la personalità), attraverso i legami e gli scambi tra il suo io interiore ed il mondo esterno ( la materia) egli fa’ esperienza ed accresce la sua conoscenza, diventando sempre più saggio, illuminando così il sé inferiore, risolvendo in questo modo la dualità tra i due.

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