Pagine di vita di un ragazzo

di Francesco Balestri

Caro Diario,

Eccomi qui, puntuale, come ogni mese, ad aggiornarti su quella che è stata la mia storia. Ti avevo accennato che conoscere Alessandro fu per me un evento quasi sconvolgente. Ovviamente mi era già capitato di conoscere persone che condividevano con me molte delle situazioni che vivevo e parte dei miei gusti. Ma lui era diverso. Da subito ho sentito un legame. Un legame particolare, come non ne avevo mai sentiti prima.

Il pomeriggio passato insieme mi fece capire ulteriormente che la promessa che avevo fatto a me stesso era quella giusta. Dovevo smettere di nascondermi. Dovevo trovare il mio posto nel mondo. Sono passati moltissimi anni ma ricordo benissimo la sera di quello stesso giorno. Praticamente non pensai ad altro. Stranamente mi ritrovai a pensare che impressione potevo aver fatto su di lui, cosa pensava di me, se le cose che avevo detto potevano essere state per lui interessanti quanto ogni parola era uscita dalla sua bocca.

Durante la scena con i miei genitori, non fu capace di mettere insieme un discorso serio, ogni cosa che mi veniva detta aveva un’importanza relativa rispetto al giorno prima, ogni cosa che veniva detta mi sembrava noiosa. Cosa avrei dovuto fare sinceramente, non lo sapevo.

L’unica cosa che mi venne in mente fu quella di chiamare una mia amica. Una persona che avevo conosciuto grazie ad una delle mie passioni e che fino a quel momento mi sembrava l’unica in grado di capirmi. La chiamai e ci incontrammo il giorno dopo a casa sua.

Di qualche anno più grande, devo ammettere, che forse mi mise in testa anche qualche idea che non veniva proprio dal mio vissuto ma dal suo. In quel momento però mi sembrò Utile quello che mi stava dicendo. Mi disse semplicemente di seguire il mio cuore e di non lasciarmi intimidire se cominciavo a sentire determinate emozioni pensando ad una persona che avevo conosciuto da poco. Ma quello che mi fece più pensare è quando la sentii pronunciare determinate parole. Mi disse che quello che stavo cominciando a provare per Alessandro non erano emozioni che si provano per un amico, ma per qualcuno che ci è entrato dentro e di cui forse siamo innamorati.

Lei fu la prima a sbattermi in faccia ciò che ero. Nessuno mai prima d’ora aveva osato dirmi una cosa del genere. Forse dentro di me qualche dubbio ce l’ho sempre avuto, ma dirlo ad alta voce era tutt’altra cosa. La cosa mi sconvolse. Non riuscivo a credere che quello che stavo vivendo avrebbe potuto cambiare tutto quanto. Le mie amicizie, il rapporto con i miei genitori, ma soprattutto la mia visione del mondo.

Quindi? Stavo davvero innamorandomi di Alessandro? Ma soprattutto sarei stato ricambiato?

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