La “Libertà” come da Costituzione Italiana

di Claudia Pepe

Durante questi giorni particolari, passati per lo più in compagnia di noi stessi o delle nostre famiglie, ho avuto modo di imbattermi in commenti confusionari e fuorvianti relativi a delle presunte violazioni della nostra Costituzione.

Penso sia utile fare un rapido excursus nei bellissimi articoli, sulle libertà, in essa contenuti.

Premesso che la nostra Costituzione è entrata in vigore nel 1948, è bene ricordare che i padri costituenti provenivano da Fascismo, Shoah e seconda guerra mondiale. Quindi l’idea era di tutelare e proteggere la popolazione nazionale da qualsiasi discriminazione o sopruso, soprattutto se originato da diversità di sesso, razza, lingua, religione, opinione politica, condizioni personali e sociali.

L’articolo 3 ci introduce nel bellissimo ed onorevole Principio di Eguaglianza, infatti tutti i cittadini hanno pari dignità sociale davanti alla legge e, qualora ci fossero degli ostacoli al pieno sviluppo della persona umana, sarà compito della Repubblica rimuoverli.

Da qui abbiamo una serie di preziose direttive, parleremo delle libertà negative, ovvero prive dell’interferenza dello Stato.

Le prime libertà sono: personale (art.13), di domicilio (14) e segretezza della corrispondenza (15), tutte e tre inviolabili, salvo delle riserve ad personam, imposte dalla legge o per motivi giudiziari.

Arriviamo al primo punto messo in discussione in questo particolare periodo di “prigionia”:

l’articolo 16 recita “Ogni cittadino può circolare e soggiornare liberamente in qualsiasi parte del territorio nazionale, SALVO LE LIMITAZIONI CHE LA LEGGE STABILISCE IN VIA GENERALE PER MOTIVI DI SANITA’ O DI SICUREZZA.

A seguire, troviamo anche la libertà di riunione (17) “I cittadini hanno diritto di riunirsi pacificamente e senz’armi”, sembrerebbe violata anche questa, ma in realtà il divieto di assembramento attuale è imposto per motivi di sicurezza!

Passando per la libertà di associazione (18), di professare liberamente la propria fede religiosa od il proprio culto, senza speciali limitazioni legislative (19-20), vale la pena soffermarsi brevemente sulla libertà di manifestazione del pensiero (21), trattasi di uno degli articoli più importanti e democratici del nostro ordinamento, infatti garantisce a tutti, cittadini e non, il diritto di “dire la propria” per mezzo della parola, per iscritto o con qualsiasi altro mezzo di diffusione. La stampa non può essere soggetta a limitazioni, autorizzazioni o censure, l’unico confine è il buon costume.

Un altro riferimento molto bello lo troviamo nell’articolo 33: “l’arte e la scienza sono libere e libero ne è l’insegnamento”, interessante anche che non ci sia alcun limite, infatti tutto ciò che è arte non può essere osceno.

Ora, pensiamo un attimo alla nostra fortuna, come cittadini italiani. Basta alzare un attimo lo sguardo e vedremo che ci sono stati in cui tutto è violabile, dalla casa alle conversazioni e non ci si può riunire né associare, per non parlare della libertà di stampa e della manifestazione del pensiero.. E l’arte? Anni fa, in occasione della visita di un leader politico estero, abbiamo dovuto coprire le parti intime delle nostre meravigliose sculture.

Sicuramente il nostro paese ha delle falle, ma ogni stato ha le proprie, dobbiamo essere orgogliosi di fare parte di questa realtà ed essere fieri del lavoro che è stato fatto, in passato, per consentirci una vita così libera. Il momento storico è molto duro, soprattutto per le questioni economiche e sociali, ma è in questi frangenti che bisogna essere fiduciosi e coraggiosi. Aspettiamo, ottimisti, il futuro.

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