TEMA DI APRILE 21′- Il brano “Domani” Artisti Uniti per l’Abruzzo 21-04-2009; “DOMANI E’ GIA’ QUI”

EDITORIALE- Beh ragazzi che dire, è passato poco più di un anno da quando la chiusura della nostra Italia è avvenuta.
Un anno fa il blu del mare e il verde degli alberi sono diventati rossi.
Alla nostra mente è stato concesso di poter parlare, pensare e agire accompagnati da questo colore. Il rosso è diventato la sfumatura dei teatri, dei cinema, dei palchi per gli eventi all’aperto, delle università, delle biblioteche, si è vero, possiamo scolorirlo con quella che adesso chiamano didattica a distanza o presenza online, ma rosso rimane.
In ogni categoria lavorativa si è visto mancare il rapporto umano, ci avete fatto caso ?
Bene, adesso è il tempo di farsi una domanda, perché alcune volte le risposte si sanno già.
E ora?

Parlando con il direttore abbiamo riflettuto sul bellissimo percorso che abbiamo costruito tramite i temi, è questo, una delle cose che l’emergenza sanitaria mi ha portato.
Ha tolto anche a me qualcosa, ma ho intrapreso con voi una prospettiva comune, forse questo giornale ha incarnato il concetto di Sinergia.
Partendo da questo, focalizzandoci sulla creazione d’autore, abbiamo pensato di ascoltare insieme una delle canzoni che ha riunito negli anni passati i cantautori italiani.
Domani – Artisti Uniti:

DOMANI- ARTISTI UNITI PER L’ABRUZZO

Ideata per il terremoto del 2009 in Abruzzo, questa è la prova di come in un processo sinergico artistico si possa continuare a far sperare in qualcosa che è andato perduto, un domani che si è allontanato.
Quello dell’Aquila fu una disgrazia che colpì al cuore l’Italia, proviamo a riflettere sul testo per resistere a questo silenzioso massacro sociale, dove ora stanno morendo i sogni e i progetti costruiti di tante persone in questa nostra perla mediterranea.

Tra le nuvole e il mare, si può fare e rifare
Con un po’ di fortuna si può dimenticare
E di nuovo la vita sembra fatta per te
E comincia domani

Dove sarò domani? …
domani è già qui!

Non siamo così soli a fare i castelli in aria
Non siamo così soli sulla stessa barca
Non siamo così soli a immaginare un nuovo giorno in Italia

Sono grato di fare questo percorso con voi, è stata un processo di “sinergia distante” mai provato, e anche se adesso ho meno forza di quanta credevo, so che posso prenderne altra pensando di costruire insieme il domani.
Ho bisogno di crederci ancora, ho bisogno di speranza, di amore, di una nuova prospettiva, di un cervello che nel suo immobilismo imposto dal controllo mentale possa continuare a sognare perché come hanno detto i nostri cantautori tra le nuvole e i sassi passano i sogni di tutti e domani è già qui .

Paolo Cavaleri

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