Vena comica col Relax per uno strappo al Bon Ton dal film “Non sposate le mie figlie”

di Paolo Cavaleri

CINETICA – Vivere in un contesto piuttosto che in un altro è nostra libera scelta, ci orientiamo in base a quello che più ci aggrada e, stando volentieri alle regole del gioco, sappiamo che è proprio guardare a uno stasus o conoscere le usanze e i costumi di ciò che è prestabilito a permetterci una rassicurante tranquillità.
Tuttavia, alle volte può succedere che, illusi dalle aspettative, dobbiamo convenire, accettare, alcuni direbbero arrendersi, ma sembra una sconfitta, io preferisco dire, guardare all’altro lato della medagliaper imparare a rilassarci.

Per questa volta lettore, ti offro una sana leggerezza, perché ogni tanto la cosa migliore da fare, nei frangenti di un’esistenza passata a rincorrere quello che vorremmo, è fermarsi giusto un attimo per avere il meritato Relax.


Qu’est-ce qu’on a fait au Bon Dieu? – (2014)

I genitori di Laure sono molto tolleranti, le altre figlie si sono sposate con un cinese un ebreo e un arabo

I Verneuil sono una famiglia francese cattolica di classe borghese.
Claude è uno dei notai più rinomati a Parigi e sua moglie Marie una devota cattolica che sui valori cristiani ha cresciuto le quattro figlie femmine.
Tre di queste, con riluttanza da parte dei genitori, si sono sposate con mariti non propriamente francesi e non esattamente cattolici: Rachid, avvocato di origini algerine a tradizione musulmana, David, investitore con discendenza ebraica, e infine Chao, banchiere cinese emigrato in Francia.
Tutti e tre figli di immigrati con bei lavori, mariti affettuosi con le proprie mogli, formano una grande famiglia multietnica che vive in una costante disarmonia spesso ricalcata dal suocero Claude.
Dopo un po’ di tempo Marie, che mira alla solidarietà della famiglia, invita le figlie e i generi per un Natale all’insegna dell’inclusione culturale preparando una cena per ogni tradizione presente.
Un evento che appianerà le divergenti visioni e favorirà un tipico idillio familiare.
Quanto durerà questo equilibrio?




Lieta notizia con sorpresa


Intanto Laure, la più piccola delle sorelle si è innamorata di Charles, un ragazzo di origine africana che fa l’attore. Egli ha un padre egualmente conservatore come quello della ragazza, e al sol pensiero di presentare le rispettive famiglie, i due giovani innamorati sperano nella migliore delle reazioni.
Claude e Marie, saputa la lieta notizia del fidanzamento della loro figlia minore, attendono con entusiasmo di conoscere il ragazzo.
Visto l’inaspettato multiculturalismo della famiglia che fino a adesso sembra discostarsi, per i loro gusti, da un sentimento francofilo di base, sono rincuorati dal fatto che Charles sia cattolico non sapendo le sue vere origini.
Organizzato l’incontro fra i genitori e i novelli sposi, i Verneuil si apprestano ad accogliere il quarto genero. Come la prenderanno?



Guarda Osserva Comprendi

Film francese campione d’incassi si mostra ben oltre le aspettative.
Qu’est-ce qu’on a fait au Bon Dieu ? è una commedia spiritosa e dissacrante a tinte semplici con luoghi comuni dove le differenze vengono accentuate.
Ambientazione che gioca su pregiudizi di un normale contesto medio-borghese europeo, questa pellicola di Philippe de Chauveron allude a quelle sottili diffidenze che tutti noi potremmo nutrire per alcune persone apparentemente diverse.
Il sarcasmo è degno di una commedia francese che nella sua velocità porta lo spettatore in atmosfere divertenti ma non offensive, leggere ma non volgari stando su un filo comico che ne ha per tutte le concezioni tirate in ballo: credenze religiose, orgoglio patriottico e tendenze caratteriali.
Queste dovranno coesistere con i desideri dei giovani in procinto di sposarsi.
Venendo accusato di essere un razzista dalla famiglia, Claude si sente offeso in quanto si ritiene un gaullista. In realtà assistiamo a una situazione comune che ha del comico nel comico:

Se ci pensassimo un attimo non sarebbe possibile essere razzisti. Perché?
Perché se parlassimo di razza ve ne sarebbe una sola, quella umana.
Ma se andiamo a vedere l’intenzione di questo atto discriminatorio, è l’etnia che viene trattata non la razza.

Le nuove sfumature offerte dal relax, che si pensa sia una cosa esclusivamente frivola, ci permettono per esempio di riscoprire il concetto dell’etnia che è di rilevante importanza per il vivere comune.
Essa viene intesa come l’insieme della provenienza geografica, i tratti somatici e la cultura d’origine di una persona. In realtà molto altro, ma è proprio qui, in tutte queste bellissime peculiarità, che agisce la comicità nella storia.


Buona Visione

Non sempre rimanere nelle proprie convinzioni contribuisce a un’armonia.
Il Relax, che può intendersi come modus vivendi con chi meglio si crede, farà da apripista per questi due simpatici e benestanti genitori che non pensano a ciò che le loro figlie amano, bensì a quello che avrebbero voluto per loro.

Quello della differenza tra razza ed etnia è un semplice concetto che potrebbe ridefinire i rapporti fra uomini nel mondo civile odierno, e il Relax può essere la curiosità necessaria affinché un gruppo possa protendere a una sana, vera e semplice esistenza, perché è vero che da soli abbiamo le nostre piccole battaglie, ma è anche vero che se la maggior parte di queste fossero sentite all’unisono potrebbero far meglio godere a tutti noi il tempo a disposizione.

Buon divertimento !

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