Solidarietà: possibile unione delle coscienze per cambiare la nostra sorte

di Paolo Cavaleri

CINETICA – Quante volte ci viene consigliato di pensare solo ai nostri affari, e come dobbiamo sembrare imperturbabili e sicuri nei progetti di vita. Sai, confesso che alcune volte, ho pensato che le cose avrebbe dovuto essere un po’ più semplici … o meglio, che non ci fossero troppi compromessi in gioco.
Spesso siamo così immedesimati nei nostri pensieri e ansiosi di raggiungere un risultato che non ci accorgiamo di chi ci sta accanto.
Volendo essere standard, solitamente si fa una differenza fra obiettivo, ciò che va conseguito e di cui dovremmo beneficiare, e il percorso, ciò che permette a noi stessi di crescere e capire. Ho una domanda.
Hai mai pensato a che cosa potrebbe succedere se tu avessi un obiettivo, ma il percorso che avevi previsto non fosse più presente? Magari è cambiato qualcosa. Che sia lo scenario, l’ambiente o addirittura il tempo calcolato per il tuo tragitto, non sono queste ad essere variate.
Gli ostacoli che incontriamo nei percorsi sono, invero, determinati dalle dinamiche. Perché?
Beh queste sono influenzate dalla maggior parte delle azioni dei componenti di una comunità, tuttavia, talvolta è possibile che non tutti i giocatori siano visibili nella realtà mostrata.
Chi tira le fila da sopra non può esser visto da chi sta alla base, ma per quelli come noi che in basso stanno, c’è solo un modo per vedere da dove partono i fili dei burattinai: l’unione delle necessità;

La solidarietà son tutti i piccoli atti che moltiplicando le braccia e le menti degli uomini ne amplificano le intenzioni della mente e i desideri del cuore.

Per tutti quelli che in fondo non hanno più la voglia di sentire ciò che si racconta perché credono che milioni di persone non debbano più stare nel pugno di poche decine.


Robin Hood: Prince of thieves (1991)

Ora il successo dipende dal nostro totale accordo

Anno 1194 D.C. Robin di Locksley è un nobile inglese divenuto cavaliere crociato in Terra Santa.
Reso prigioniero dagli islamici a Gerusalemme, con altri individui, per proteggere l’amico Peter crea una dinamica per la fortuita evasione. Riuscita anche grazie al consiglio del saraceno Azeem, porta tuttavia alla morte del compagno al quale Robin giura di proteggere la sorella, Marian.
Azeem per riconoscenza promette che contraccambierà il favore:

-“ Tu hai salvato la mia vita Cristiano, ti resterò accanto finché non avrò salvato la tua ”-

Ora, soli e in fuga da Oriente verso la penisola anglosassone, i due uomini si apprestano a rifarsi una vita dove credono vi sia libertà.

Inghilterra sotto scacco

Intanto il padre di Robin, che aspetta notizie del figlio, viene ucciso da uno Lord locale che col tempo si è adoperato per detronizzare Re Riccardo dalla penisola, e dunque divenire il futuro regnante incontrastato: lo sceriffo di Nottingham. Egli mira ad annientare i fedeli dell’attuale Re, e, a circondarsi di subdoli alleati per il suo disegno: mercenari per un nuovo esercito, baroni corrotti come futura borghesia, il cugino come manu militari, e una strega per consigliera.
Inoltre, servendosi di tassazione nel regno, volta a corrompere tutti i suoi futuri adepti, divide il popolo.
Dunque il territorio inglese, ora impoverito, è vessato e affamato, ma sembra che alcuni si siano ritagliati una vita fuori dalla comunità civile: nella foresta di Sherwood sembrano abitare dei fuorilegge che non vogliono essere dominati.

L’ultimo dei Locksley

Al loro arrivo Robin e Azeem, dopo uno scontro col cugino dello sceriffo, scoprono presto che il castello dei Locksley è stato dato alle fiamme … un solo sopravvissuto: Duncan, fedele servitore.
Il giovane inglese si rende conto che le autorità onorate nei suoi anni migliori con le crociate, sono le stesse che in patria lo hanno privato delle sue terre, del suo nome e della famiglia: quella regale e vescovile.

-“ Il mio mondo è stato capovolto ”-

Adesso più che mai, davanti alla tomba del padre, Robin decide di onorare il giuramento fatto a Peter, proteggere sua sorella Marian.
Ella è una vecchia conoscenza del ragazzo ora fatto uomo, è cugina del Re e non affine alla vita di corte.
Ben presto il saraceno e l’ormai ex Lord scapperanno dalle guardie reali, si rifugeranno nella foresta di Sherwood dove ad attenderli troveranno questi fuorilegge nascosti dal controllore limitrofo.

Da Lord a Ladro

Sfidati e poi conosciuti i leader di questo gruppo, quello che era il figlio di un ricco signore, dopo aver ricevuto un no dal Vescovo, ritorna alla foresta dalle uniche persone che lo hanno accolto e grazie a necessità comuni creeranno una comunità di contadini-guerrieri che si appresterà a diventare il nuovo baluardo di speranza solidale, contro l’oscuro potere, per il vero trono d’Inghilterra.
Come finirà?


Guarda Osserva Comprendi

Robin Hood – Il Principe dei Ladri è un film del 1991 con una colonna sonora firmata Michael Kamen e la regia di Kevin Reynolds.
Organizzato in un cast vincente: Kevin Kostner, Alan Rickman, Morgan Freeman, Christian Slater, Mary Elizabeth Mastrantonio, Michael McShane, Michael Walcott, Brian Blessed e Sean Connery, propone una regia semplice ma suggestiva, funzionale alla narrazione ed equilibrata con le peripezie della storia.
Ispirato alla leggenda del forestiero Robin Hood in Inghilterra nella contea di Nottinghamshire contiene molti messaggi.

La Solidarietà non è il solo ma è fortemente collegato, e soprattutto è quello risolutivo quando prendiamo consapevolezza che tutto quello che viene proposto da un sistema prende il nome di coercizione.

Il giovane nobile trova la sua patria, divisa, oberata di meccanismi che impediscono una interazione sociale per il ripristino di quelli che sono i diritti. Egli è forte di precedenti esperienze, questo è quello che dice davanti al fraterno amico per proteggerlo dai nemici che hanno degli ordini da eseguire:

– “A loro non interessa la Verità” –

Già, pensando a questo concetto di disinteresse al funzionamento delle cose, viene offerto uno squarcio sul pensiero del piccolo sceriffo quando Locksley riesce a fuggire … qui una piccola parte del dialogo col maligno cugino:

– “Voglio che la stessa gente di Locksley lotti per consegnarmi la sua testa” – subito dopo di corredo a questo l’altro propone – forse potremmo creare un nome, qualcosa che possa suscitare paura nel cuore della plebaglia” – .

Creare qualcosa che possa suscitare paura nel cuore. Questa proposta, poi non ascoltata dall’antagonista del film, ma realmente adoperata dai massimi sistemi della storia, si ripresenta ciclicamente nelle vite di noi uomini nei secoli … in ogni forma immaginabile.
Ora, che cosa potremmo fare se non essere solidali, quando abbiamo il sentore che un sistema costruisce conflitti orizzontali (fra le classi popolari e le figure sociali di riferimento per il funzionamento delle istituzioni) al fine di rimanere al vertice.
La solidarietà, in un certo senso, potrebbe anche essere, in quanto scelta collettiva, la vera risposta educatrice a chi prova ad amministrare le nostre vite.

Certo oggi chi comanda non si fa vedere … non può farlo, semplicemente perché il male (ignoranza delle cose) si nutre dei nostri errori. Evidentemente non potendo distruggere chi sta ancora più sopra, devono operare per dividere la base (noi, intesi come persone dai normali desideri) costruendo battaglie per tenerci impegnati (guarda alla categoria dei fuorilegge nel film).

Se il Dividi et Impera oggi serve anche per proporre false soluzioni da Lorsignori dei palazzi del controllo, il riconoscimento dell’altro e l’unificazione delle necessità, potrà essere una buona partenza per la Solidarietà come unica e imprescindibile convenzioni tra anime operose per il bene collettivo.


Buona Visione


Il nostro periodo storico è denso di opportunità ma anche disuguaglianze, nella speranza che si capisca che la maggior parte di queste sono volutamente costruite, auspico semplicemente a voler rimanere umani e a tendere una mano dove sapremo che non ci verranno bacchettate le dita.

Troppo a lungo i meccanismi del controllo hanno interferito nel tempo.
Solo un monito per non sentirsi soli, solo un consiglio per allietar le orecchie e un deciso messaggio per tutti quelli che vogliono perpetuar la vita:

– “ Dobbiamo smettere di combattere tra di noi ” –

L’orizzonte non deve non essere sognato solo perché non più illuminato dal sole.

Le albe torneranno, è una questione di cicli … basta saper attendere nelle notti la nuova linea comune con quel colore in più che la solidarietà porterà.

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