Icone d’Italia – Sempre NOMADI!

di Tiziana Etna

“I Nomadi sono una band fondata nel 1963 all’interno del movimento beat italiano da Beppe Carletti e Augusto Daolio. Hanno pubblicato ottantadue album, tra dischi registrati in studio o dal vivo e raccolte varie, e sono fra i più longevi complessi al mondo con oltre cinquanta anni di attività. Avendo venduto complessivamente 15 milioni di dischi”

da Wikipedia

Come promesso nell’editoriale ad inizio mese, per questo nuovo anno di pubblicazioni, dedicheremo il tema ad una grande realtà della musica italiana, tendenzialmente quegli artisti che hanno anche dato vita ad un Premio, tipico quando un vero grande viene a mancare, lasciando in chi l’apprezzava il coraggio di credere nel vivere autentico della musica, spesso offrendo le uniche e preziose vetrine per gli emergenti, cantautori che hanno qualcosa da dire.

Per questo primo numero dedicato all’identità abbiamo scelto i Nomadi. Non mancheremo quindi di seguire anche il prossimo Premio Daolio, nato in omaggio al co-fondatore scomparso nel 1992, che dovrebbe avere luogo in gennaio. Ora volevamo interpretare il tema e ci è sembrato appropriato abbinarlo a questa magnifica famiglia musicale che riempie i teatri da oltre 55 anni.

Il motivo risiede nel fatto che è una delle band più longeve e sempre attuali della nostra scena musicale, ma è chiaro che oltre 55 anni di musica abbiano comportato più volte una trasformazione nel numero dei componenti, nella varietà degli strumenti e ben quattro o cinque cambi di voce; ogni formazione ha offerto qualcosa di diverso ma sono sempre rimasti i Nomadi. L’identità di gruppo è sempre rimasta coerente.

Le scissioni e le reunion che si sono verificate negli anni tra i vari componenti della band, lasciano intuire qualche problema, forse differenza di vedute o semplicemente voglia di fare altro, la cosa non ci dovrebbe interessare, d’altronde accade in ogni conteso. C’è qualcosa di grande da riconoscere soprattutto a Beppe Carletti ed è che ci ha veramente creduto nell’entità Nomadi e credendoci ha reso immortale Augusto Daolio co-creatore insieme a lui dell’identità della band, quella che appunto dicevamo è sempre rimasta coerente a se stessa. E grande merito va a chiunque ne abbia fatto parte perchè è grazie a tutti che i Nomadi partecipano alla storia.

Quando se ne parla si dice i “Nomadi di Augusto”, “i Nomadi di Danilo”, i “Nomadi di Cristiano” o i “Nomadi di Iury,” c’è anche chi parla dei “Nomadi di Guccini” ma sinceramente io non li ho mai sentiti e comunque per quanto ne so ai tempi cantava Augusto Daolio che ne era fondatore, per i fatti di relativa cronaca musicale ero troppo giovane, o meglio: piccola, credo ci sia stata una collaborazione forse non conclusa bene. Ad ogni modo i Nomadi sono i Nomadi indipendentemente da quale sia stata la voce dominante del momento, o si dovrebbe dire anche… i Nomadi di Francesco o di Massimo ecc.

E’ una forza del gruppo l’interpretazione soggettiva dei brani che cantava Augusto che rinascono ogni volta e ben si miscelano con le nuove produzioni. Strumenti come fiati e/o violini hanno avuto ed hanno spesso uno spazio interessante e l’amalgama d’insieme risuona come un’orchestra, su testi importanti e senza tempo in cui tutti s’identificano. Ma sono i live a creare il Popolo Nomade…ed è grazie ai live che li ho conosciuti ed amati.

Io Sempre Nomade

Per il nostro giornale particolarmente attento alla musica d’autore di nuova generazione parlare dei Nomadi senza nessuna notizia correlata è “didattica”, è storia della musica, è cultura generale; ma per me personalmente parlare dei Nomadi è una testimonianza ed una parte fantastica del mio percorso giornalistico e di vita.

E’ evidente sono una fan! Stando al discorso dei “Nomadi di…” avrei voluto seguirli prima, avrei desiderato vederli in concerto con Francesco Gualerzi ed Elisa Minari. Alla fine degli anni 90′ mi era stata regalata una raccolta dei più grandi successi cantati da Augusto che terminava, come tutti i loro concerti, con “Io vagabondo”. Adoravo questo cd, ma per me fino a quel momento era solo un vecchio gruppo tra il folk e la protesta velata degli anni 60′, come mi sbagliavo! Ad ogni modo il cd conteneva brani epici come “Utopia” o “Il pilota di Hiroshima” e benchè l’adorassi non avevo approfondito, non avevo approfondito neanche quando un’amica dell’epoca si faceva compagnia a rotazione continua con un vhs di un concerto della formazione che appunto avrei voluto vivere live. L’incontro ufficiale e folgorante avvenne nel 2006 a Viareggio, i Nomadi presentavano il cd “Allo specchio”, avevo cominciato a frequentare una persona che li ascoltava, così una sera come tante arriva un amico e dice: “ci sono i Nomadi a Viareggio andiamo a cantare?” questa esclamazione mi stupì ma una volta al concerto la compresi bene. Non esiste presentare il nuovo album e stop, al concerto dei Nomadi si canta! Qualcosa si ripercorre sempre e l’attenzione al pubblico diventa interazione. Non ho ancora avuto il piacere di assistere ad un concerto con Iury ma in quell’occasione ebbi il battesimo Nomade, quello che Danilo non mancava giocosamente di cerimoniare in consapevolezza che al concerto dei Nomadi se vai una volta poi vuoi tornare e tornare. Rimasi entusiasta e cominciai ad ascoltare ogni album.

Lo stesso anno andammo al Motor show di Bologna dove scoprimmo per caso e con piacere che c’erano i Nomadi in concerto, mi feci autografare il giacchetto da Massimo Vecchi. Massimo Vecchi è il Nomade che preferisco, l’aurea che si percepisce quando è all’unisono con il suo basso lo fa diventare bellissimo ai miei occhi, e non solo ai miei, i Nomadi che ho conosciuto nel 2006 sono più o meno gli stessi: Beppe Carletti, Cico Falzone, Daniele Campani, Massimo Vecchi, Sergio Reggioli e Danilo Sacco.

Poco dopo entrai in FIOFA, la federazione italiana degli organizzatori di festival e come ufficio stampa del settore musicale al seguito di un’altra band storica, il cui fondatore conosceva il manager dei tempi e Beppe Carletti, riuscivo ad essere accreditata a diversi eventi, tant’è che in breve tempo persi il conto dei concerti a cui avevo assistito. Mio figlio oggi quindicenne ebbe il battesimo nomade a Pisa quando aveva un’anno.

Novellara- Nomadi Incontro 2012

Ci sono due giorni fantastici che ogni anno riuniscono i fans e ricordano Augusto Daolio, sono due giornate consecutive veramente intense per chi ama la loro musica ma anche per chi ama la musica in generale. Nel 2012 realizzavo un sogno, Red Ronnie a destra e Mario Luzzato Fegiz a sinistra, occupavo per la mia prima volta nella mia vita un posto nella zona riservata alla stampa di un evento straordinario; ero al Nomadi Incontro accanto due miti del giornalismo musicale e vedevo succedere Cristiano Turati a Danilo Sacco: ero testimone di una nuova era dei Nomadi. Trovai Cristiano con un repertorio più ampio di nuovo un’annetto dopo a Montecatini e notai che si era nomadizzato. Anche Cristiano ha lasciato la band ed è Iury Cilloni a cantare quelle canzoni che da oltre 55 anni raccontano le nostre emozioni.

Ho deciso di raccontare il mio incontro perchè credo che il punto di partenza sia soggettivo, chiesi all’allora agente chi scriveva le canzoni e mi rispose: tutti, anche il pubblico, così dedussi che era semplice identificarsi con le loro canzoni, poichè parlano della gente, alla gente, Sono talmente tanti gli album e i brani che è impossibile non trovare la propria canzone. Introduco alla conoscenza di questa band i giovani lettori, soprattutto quelli che calcano palchi e scrivono canzoni, indicando le prime canzoni che ho sentito mie, ascoltando i testi risulterà facile comprendere la spinta emotiva ed incredibilmente realizzativa che mi hanno donato.

Oggi amo la musica dei Nomadi e le loro canzoni…sono tutte anche un pò mie, in fondo non è questo lo scopo? Ma quelle che mi hanno fatto riflettere e cambiare sono principalmente quelle che seguono, proprio nell’ordine pubblicato… non limitatevi a questo ascolto ma soprattutto non dite di conoscere i Nomadi se non li avete mai visti live.

“Solo esseri umani” è l’ultimo album realizzato dai Nomadi – per saperne di più visita il sito ufficiale:

www.nomadi.it

SEMPRE NOMADI!

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