La nostra epoca si è dimenticata che cosa comunicare

Apostolos Apostolou. Professore di filosofia.

Oggi affoghiamo in un oceano di immagini, suoni e video e perdiamo la nostra identità. “l’inesorabile e crudele luce dell’informazione e della comunicazione” come dice Jean Baudrillard è qui. Oggi viviamo un sovraccarico di informazioni e verità molteplici.

Secondo Jean Baudrillard “Nei circuiti telematici, se da un lato si può realizzare la confluenza comunicativa di molteplici identità, dall’altro si assiste ad una polverizzazione dell’identità, in quanto essa è destinata a disperdersi e dissolversi nelle infinite maglie della ‘rete’.La comunicazione, in questo modo, è simile ad una corale anonima disorientata.”

L’ uomo oggi parla, ma non comunica. La comunicazione è operazionale, o altrimenti non è. Oggi non deve darsi un parlare se non come risultato di un far-parlare, cioè di un atto di comunicazione.La buona comunicazione oggi passa attraverso l’ annientamento del suo contenuto. E la domanda o la aporia è se la comunicazione nonrinviasse più a un messaggio, ma alla promozione della comunicazione stessa come mito?

Secondo Mario Perniola esiste un dispotismo della comunicazione,“Tuttavia il dispotismo comunicativo non può fare a meno di una infinità di competenze professionali, scientifiche e burocratiche aggiornate e di standard elevato. E qui si trova in un’impasse che può risultargli fatale: tali competenze infatti nascono, si sviluppano e si rinnovano solo nell’autonomia e nella libertà. Il vitalismo del populismo comunicativo è perciò qualcosa di molto differente dal vitalismo romantico e da quello della contestazione: esso è piuttosto una manifestazione di falsa coscienza. È l’ illusione che la contraddizione in cui resta invischiato non abbia alcun effetto, che i mediatori possano essere tutti asserviti, che il pubblico diventi sempre piú ignorante e incapace di spirito critico, che le acrobazie e le incongruenze della comunicazione mediatica siano recepite come manifestazioni della potenza e della fecondità creativa della vita.”

La comunicazione proviene dalla compulsione operativa, cosi buona comunicazione, vale a dire ciò fonda oggi una società che si tratta di far-non valore.

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