L’amicizia come punto di contatto tra realtà differenti – dal film Quasi Amici

di Paolo Cavaleri

CINETICA – Fra tutti i detti che ho sentito dire alle persone ce n’è uno che in cui ho sempre avuto una gran difficoltà a immedesimarmi: – “Nella vita siamo soli, si nasce soli e si muore soli” – e qui, a me veniva da pensare:
– “E nel mezzo? ”-.

Beh, sembra che il bello sia proprio nel mezzo, all’inizio non sai cosa succederà e alla fine si dice che ripensi a ciò che è stato e con chi l’hai condiviso, a chi hai avuto accanto a chi ti è venuto contro.
A volte diamo per scontato che le esperienze non sarebbero state le stesse senza una compagnia o una controparte. Guardando al lato positivo, si tratta dei compagni di viaggio che, malgrado quello che dicono altri, possono farti da secondo e prendere in mano il timone al tuo posto: gli amici.

Non sono forse quelli di cui ci siamo fidati? Quelli con cui chiacchierare mentre il tempo vola, o che quando il silenzio s’impone ci si comprende lo stesso? Non sono forse quelli di cui rammentiamo quando il presente è già il nostro futuro perché nel passato non pensavamo che lo ieri in questione non potesse essere oggi?

Che tu ne abbia pochi o molti, gli amici sono i testimoni del tuo vissuto, compagni di avventure e custodi dei tuoi segreti.
Di seguito una storia già raccontata, una trama rara tratta da una storia vera, perché anche se la maggior parte di noi sa di far parte dei fortunati, a guardar chi ha avuto meno o a chi è stato tolto per dinamiche del destino, può far sempre pensare.
Non è così male credere che possa esserci qualcuno che si dà in umana maniera, qualcuno come un amico.

Quasi Amici – Intouchables (2012).

Dì un po’ ti va di prendere il largo

Driss è un giovane senegalese che vive in Francia a Parigi. Adottato dalla famiglia della zia, vive con i suoi cugini come fossero tutti fratelli ed è reduce da sei mesi di detenzione per rapina a mano armata.

Un giorno si presenta in una lussuosa residenza per un colloquio di lavoro, ma il suo vero obiettivo è solamente ottenere una firma come prova di presenza da presentare per un sussidio di disoccupazione.
L’abitazione è di proprietà di Philippe, ora tetraplegico costretto su un sedia a rotelle elettrica in seguito a un incidente di qualche tempo prima. Il ricco e borghese signore di mezza età è alla ricerca di un badante che possa prendersi cura delle sue necessità.
Intanto Driss dopo un litigio con la madre è fuori di casa, perciò ventiquattro ore dopo, anche se in possesso della firma, si trova costretto ad accettare il lavoro offerto da Philippe per avere una dimora.

Pattuito così un mese di prova, l’inesperto immigrato si prende cura del benestante borghese:
in ogni fase del giorno ci sono regole determinate da una prassi per limitare la sua condizione, medicine da prendere e attacchi di dolori notturni causate da queste.
Così, fra docce e sedute di ginnastica specifiche, eventi di nicchia e piccole incombenze quotidiane, due persone appartenenti a mondi distanti forse scopriranno di non essere così diversi. Potrà mai un immaturo personaggio, disadattato al vivere comune che non aveva un lavoro, convivere con una persona che delle responsabilità ne aveva fatto il suo perno ma che ora vive profondamente la cultura e il discernimento intellettuale come unica evasione spirituale?

Guarda Osserva Comprendi

Quasi Amici – Intouchables è una pellicola del 2012 diretta da Olivier Nakache e Eric Toledano.
Commedia drammatica dei giorni nostri pone al centro i rapporti d’amicizia, e focalizzandosi su quello principale dei protagonisti ne prova come tale legame non sia sempre voluto e aspettato, ma al contrario, inaspettato ma utile.

Interpretato da Francois Cluzet e Omar Sy vede due soggetti che potrebbero andare avanti con le proprie vite, l’amicizia è semplicemente il modo in cui si concedono l’uno all’altro per cercare di vedere le cose da un’altra prospettive e, quando non vedono una via d’uscita, di condividerle per meglio sopportarle.

È una peculiare, ma a tratti dissacratoria, commedia francese che illustra l’importante frivolezza del presente istantaneo. Questo, se è accodato a un legame anche non troppo profondo ma semplice di amicizia, regala attimi per cui la vita, per quanto possa essere terribile, per scelta debba essere vissuta.
I due protagonisti non hanno quasi niente in comune: lui un borghese malato e depresso che evade la terribile condizione che lo affligge con la cultura, l’arte e una curiosa corrispondenza epistolare con una donna mai vista; Driss un ragazzo pragmatico per necessità, e che darà un tocco di spensieratezza a un contesto pesantemente realista e volutamente classista, è sfacciato ma non immorale, spontaneo ma non stupido.

Tutti e due si stupiranno di come un rapporto da coltivare, per necessità reciproca, possa svilupparsi in un’amicizia vitale.

Buona Visione

L’amicizia non è l’accettazione incondizionata degli altri, bensì la scelta di tutti quelli che a modo loro, occasionalmente o profondamente, possono colorare la nostra vita.

Non sempre è possibile vivere continuamente con le persone che vorremmo, ma la cosa più bella che crea questo legame è il ricordo che viene alla mente quando nei momenti difficili ci ricordiamo di tutti quelli che ci hanno supportato, o per chi abbiamo voluto spendere sane e vere parole di conforto per condividere poi un gran sorriso.

Coltivare questi legami può far tornare speranza e voglia di costruire eguali affetti.

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