La Ricchezza come modo per arrivare al fine

di Paolo Cavaleri

– CINETICA – Quante volte ci viene proposto un modello di riferimento a cui ambire dove, praticamente ogni volta, la cosa più importate sono i soldi.

Avendo la fortuna di guardare al passato, oggi possiamo avere degli esempi di come chi abbia esercitato il potere sulle nostre vite, lo abbia potuto fare perché gli sia stato permesso:
il potere dei ricchi è stato adoperato per il controllo sugli altri, in verità, il potere dovrebbe essere di tutti
noi quando ci creiamo delle possibilità di cambiare in meglio.

Questa è una storia dove il vero potere, è si accompagnato dalla ricchezza materiale, ma non è causato da
questa. Guardarsi dentro è talmente normale, per alcuni, che non vediamo chi fuori muove contro di noi.
Qui si propone una ricchezza, intesa come abbondanza talmente completa da poterla elargire anche agli
altri, e i danari quando non sono guidati dal pensiero e dalla conoscenza del contesto di provenienza per
studiarne la complessità, portano alla rovina del proprio tesoriere.


Il Conte di Montecristo (2002)

Non potrei vivere in un mondo dove tu hai tutto e io non ho nulla

Anno 1814, la scialuppa di una nave mercantile francese sbarca sulle coste dell’Isola d’Elba.
È un’operazione di salvataggio da parte di due giovani marinai francesi per guarire il capitano da un attacco di febbre. Costoro sono Edmond Dantes, modesto ragazzo di Marsiglia, e il suo amico Fernando, Conte di Mondego.

Chiedendo aiuto alla milizia inglese, dopo uno scontro a fuoco, vengono messi sotto la protezione di un loro conterraneo, Napoleone Bonaparte, al momento in esilio all’Elba. Egli colpito dalla nobiltà d’animo del giovane Edmond, lo incarica di consegnare una lettera ad una persona quando rientreranno in patria.
Bonaparte si raccomanda di non farla leggere a nessuno, neanche al suo amico.

Accusa a un innocente
Nonostante il capitano sia morto, al loro rientro al porto di Marsiglia il proprietario della compagnia
commerciale promuove il giovane Edmond a nuovo capitano per aver tentato il salvataggio.
Questo risultato accelererà i progetti di Dantes e della sua fidanzata Mercedes che hanno intenzione di
sposarsi, ma allo stesso tempo attirerà le invidie dello stesso Fernando, perché innamorato della neo sposa, e dell’ex vice capitano ora surclassato dalla nuova carica.

Molto presto Edmond si ritroverà accusato di alto tradimento dal magistrato di Marsiglia, Villefort, e
l’amico che credeva di avere muoverà accusa contro di lui, in quanto in quella lettera vi fossero posizioni
delle navi inglesi per far rientrare l’Imperatore trionfante in Francia.

Addio Mercedes
Nonostante il padre di Dantes, Mercedes, e lo stesso Mondego in accordo con Villefort, sappiano della
morte del giovane, egli rimarrà vivo e imprigionato per sette anni: alla base del tacito accordo tra Mondego e Villefort, stava l’omicidio, da parte del Conte, del padre del magistrato in quanto fosse il vero ricevente della lettera di Napoleone; Villefort avendo fatto fortuna appoggiando una politica antinapoleonica, vergognandosi del padre lo farà uccidere.

Intanto Mercedes in preda alla disperazione accetta di sposare Fernando divenendo la Contessa Mondego.

Con l’abate Faria tra pentimento e vendetta
Dopo anni in prigione, Edmond è vivo, morto agli occhi del mondo e senza un perché certo della sua
reclusione. Un giorno irrompe nella sua cella attraverso un passaggio segreto un altro prigioniero.

Si tratta di un prete, in realtà ex-soldato, che rivela al giovane di esser stato mandato qui dallo stesso
Napoleone perché credeva di conoscere la posizione del tesoro del Conte Enrico Spada.
Proporrà a Edmond di continuare a scavare in direzione della scogliera per evadere, e allo stesso tempo gli insegnerà tutto quel che saprà:
-“Io vi offro qualcosa che non ha prezzo, vi offro la conoscenza … economia, matematica, filosofia,
scienze
”-
Imparerà anche l’arte del combattimento.

Discernimento per adombrate verità
Nei loro giorni in compagnia, si confideranno tutto quello che il mondo li ha inferto ingiustamente, e come questi uomini di potere abbiano usato la loro posizione per privarli della loro vita. Studiando e capendo, con l’aiuto del prete, Edmond vede che il complotto completo è stato costruito per incrementare le ricchezze dei suoi detrattori.
Covando vendetta riempie il suo cuore di odio ma un giorno i due uomini, intenti a scavare, provocano una frana che porta alla morte Faria. Esalando il suo ultimo respiro confessa a Dantes la posizione del reale tesoro di Spada.

Quel che si diceva era vero, il tesoro esiste davvero, e Dantes scappando con un colpo di genio, tornerà a
Marsiglia dove niente è come credeva, e da lì trovando immani ricchezze sull’Isola di Montecristo medita
vendetta nei confronti di coloro che lo hanno abbandonato.

Guarda Osserva Comprendi
Montecristo è una pellicola del 2002 per la regia di Kevin Reynolds, vede attori come Jim Caviezel, Guy
Pearce, Richard Harris, Luis Guzman, Dagmara Dominczyk, James Frain, Helen McCrory, Henry Cavill e
Freddy Jones. Ispirato dall’originale romanzo Le Comte de Monte-Cristo di Alexandre Dumas del 1844, si
pone tuttavia differente dall’opera letteraria.

Il protagonista, rappresenta inconsciamente tutte quelle persone che nel corso della loro esistenza si
trovano a ritrattare temporaneamente la morale per reagire al male provocato:
più nello specifico Dantes è una persona semplice, un marinaio che attende la promozione di capitano per sposare l’amata, ma che è circondato da persone invidiose, arriviste che usano la sua ingenuità per
conservare il proprio rango.

Egli non sa leggere, non ha l’estro per il combattimento in quanto non lo ritenga necessario e non è
neanche abbiente. A confronto con chi fa di necessità virtù, e a chi brama conservazione del proprio status, egli è la perfetta vittima. Edmond, incredulo, nel tempo avrà tutto quello che mai pensava di trovare e tanto meno potesse servire: conoscenza, danaro e potere.

Qui nel suo percorso di strutturazione della sopravvivenza si trasformerà nel Conte di Montecristo.
Evaso di prigione presta servizio come pirata, avrà per nome Zatarra e, in compagnia del nuovo e fedele
amico Jacopo, troverà il tesoro nascosto.

Presto si insidierà nella vita di coloro che un tempo amava per vendetta, e la sua nuova fortuna, coordinata all’astuzia spinta dall’odio, cambierà il destino dei suoi avversari.
Tuttavia egli sembra non essere al corrente di tutti gli attori in gioco.

Buona Visione
I personaggi di questa storia sono spinti dai loro desideri, e confondendo questi con i bisogni ambiscono a quella che sembra la ricchezza materiale.

Se volessimo vedere la ricchezza come l’adempimento delle nostre semplici necessità forse allora
potremmo vedere il mondo in maniera un po’ più semplice.
Ovviamente nulla lo è all’apparenza, ma sapendo chi abbiamo davanti e applicandoci nel capire che cosa
spinge l’altro a poter agire o a reagire, magari il domani potrà essere più sereno e meno nebuloso.

-“Nella vita siamo tutti Re o pedoni” -.

A ognuno di noi la scelta, o l’illusione di essa … perché non è vero ciò che appare.
Lo sfarzo e le belle parole nascondono sempre intenzioni differenti o talvolta fanno da contorno di esse.
È vero quello che si è dentro … sempre.

-“Tutto quello che ho usato per la vendetta da oggi lo userò per il bene”-.

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