Quando la costanza diventa potere disciplinare

Apostolos Apostolou. Scrittore e professore di filosofia

La costanza secondo lessico sapere.it:

1) Perseveranza, stabilità nei propositi e nei sentimenti, tenacia: aver costanza nell’amicizia; per riuscire ci vuole costanza. Anche forza d’animo: sopportare con costanza le avversità.

2) Il manifestarsi ripetuto e periodico di un certo fatto: la costanza di un risultato.§ In filosofia, la permanenza di uno o più elementi all’interno di un processo in mutamento. Il principio si applica al concetto di legge naturale, alle teorie dell’astrazione, dell’induzione e della conservazione.

La costanza può divenire normalità e registrazione? E’ una domanda che cerca una risposta. Le scienze dell’uomo tendono a costruire un discorso conoscitivo attorno all’essere umano che individua una sorta di umanità media come oggetto di costruzione del discorso scientifico stesso che passa dalla costanza. In altre parole la sostanza diventa qualche volte un potere disciplinare. L’ Individuato come soggetto umano nella sua costanza prende la forma di normalità questo modello diventa normativo e disciplinare rispetto a tutti gli esseri umani: tale costanza che diventa normalità diviene parametro di valutazione di ogni condotta e giustificazione per un intervento correttivo rispetto a quelle che se ne discostano. Come sostenine Michel Foucault possiamo avere un individuo della costanza pieno di normalità. Scrive Michel Foucault: «l’individuo fosse investito ad opera della scrittura della vita. Detto altrimenti, emerge come dispositivo precipuo della nuova arte di governo una potente relazione tra il definirsi dell’individualità e la scrittura, la sua documentalità: è il campo documentario istituito dall’esame costante che accompagna il dispiegarsi dei poteri disciplinari che pone i corpi e i soggetti all’interno di una rete di annotazioni, registri, documenti che li fissano. È la rete di scritturazioni che accompagna il potere disciplinare a correlare gli elementi e a costruire l’individualità come oggetto descrivibile, analizzabile: «[…] l’esame è al centro di procedure che costituiscono l’individuo come effetto e oggetto di potere, come effetto e oggetto di sapere»… «Questo esame costituisce un tratto peculiare del dispiegamento del potere disciplinare: […] Il potere disciplinare ha come proprietà senza dubbio fondamentale quella di fabbricare corpi assoggettati e di applicare per l’appunto la funzione soggetto al corpo. […] il potere disciplinare è individualizzante perché modula la funzione-soggetto alla singolarità somatica tramite la mediazione di un sistema di sorveglianza-scrittura, o ancora, per mezzo di un panottismo pangrafico che proietta dietro l’individualità somatica, come su prolungamento o come suo cominciamento, un nucleo costituita da una serie di virtualità, una psiche, e che, inoltre, stabilisce la norma come principio.»

Lucrezio diceva che «Cadendo, la goccia scava la pietra, non per la sua forza, ma per la sua costanza.» E’ vero che la costanza e la costanza molte volte diventa disagio.

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