di Paolo Cavaleri
CINETICA-Distinguere ciò che è reale da ciò che non lo è risulta difficile. Queta scelta si esegue solitamente calibrando i propri sentimenti, le personali emozioni che interagendo con quelle degli altri, al di là del risultato, portano a processi di interdipendenza. Sono i condizionamenti a predestinare la nostra condotta, e ciò porta la nostra mente ad operare convintamente per una strada creduta giusta. Talvolta il problema può non essere una nostra scelta iniziale, ma le conseguenze che questa porta per il destino condiviso con gli altri: l’ostinazione a pensarla in una maniera per guarire l’inguaribile, con la testimonianza della realtà reale, può portare a un’omissione di fatti inconfutabili. Il dolore è il più grande dei maestri, ma quando è insopportabile, il più delle volte non sarebbe sbagliato ammettere che abbiamo bisogno di aiuto.
Inception – (2010).
“Una volta che un’idea si è impossessata del cervello è quasi impossibile sradicarla”
Dominic Cobb è un estrattore. Un esperto di un processo che permette di estrarre delle informazioni importanti dal subconscio delle persone nel sonno. Collaborando con un serie di esperti in diversi ambiti, viene a contatto con un grande magnate orientale nel campo dell’energia: Saito.
Cobb ha il rimpianto di non essere riuscito a salvare la moglie Mal, dalla sua convinzione mentale che tutto quello che vivevano come coppia con due figli non fosse più reale. Questa condizione l’ha portata al suicidio, facendo sembrare lui colpevole di averla uccisa, cosicché fosse costretto a fuggire. Il team ha dei linguaggi in codice: estrazione per prendere informazioni, salto per risvegliare i soggetti durante imprevisti mentre dormono, totem … un oggetto personale scelto per distinguere la realtà dalla finzione. Innesto è il modo richiesto da Saito, per entrare nel subconscio di Fisher, l’erede di un competitor che senza un intervento mentale potrebbe cambiare le sorti del mercato mondiale nel campo dell’energia. Così, in un patto fra gentiluomini, un ricco orientale e un reietto come Cobb, converranno sull’innestare un’idea nella mente del giovane successore, facendogli adottare una condotta migliore di quella del padre.
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“Inception” è una pellicola del 2010 per la regia di Christopher Nolan identificato col genere thriller fantascientifico. Film interpretato da Leonardo Di Caprio, Joseph Gordon-Lewitt, Ellen Page (ora Elliot Page), Ken Watanabe, Tom Hardy, Marion Cotillard, Dileep Rao, Cillian Murphy, Michael Cane e tanti altri, è incentrato sul tema della realtà. Apprezzato dal pubblico ha ottenuto diverse premiazioni. Tuttavia, alle parole simboliche che hanno un senso per la storia, come ‘estrazione’, ‘innesto’ o ‘salto’, nel personaggio di Cobb, differentemente da quelli di Arianna e Arthur, vediamo considerazioni diverse di ciò che è reale. Si tratta di una scala di valori che dipende esclusivamente dai loro traumi. Mal, come compagna realmente morta ma vividamente presente nella mente del marito, ostacola spesso il programma dei progetti. Il senso di colpa dell’uomo ottenebra i suoi obbiettivi ma c’è di più. I due sposi, comprendendo l’alterazione temporale percepita dalla mente, sono rei di aver costruito nel sonno un loro mondo illudendosi che potesse durare per sempre, e non riconoscendo più il significato della realtà perderanno in parte quello che volevano proteggere. Morta lei, Cobb si trova a risolvere un trauma emotivo personale che si rispecchia allo stesso modo tra Fisher e suo padre, comprendendo che niente può durare ma tutto è rimediabile.
Buona visione
Scegliere una nostra realtà è un diritto da perseguire esclusivamente per il proprio destino. Tuttavia grandi scelte, ostacolano un tragitto quando esso è moralmente condiviso con altri, e così è possibile co-creare una nuova realtà che non faccia perdere il senso di ciò che è giusto.