Mostre fotografiche virtuali, archivi digitali e shop online

(Quando la fotografia è a portata di tastiera)

di Elisa Heusch

Un tour virtuale delle nuove tendenze della fotografia senza muoversi dalla scrivania o dalla poltrona.

Muovendosi tra diversi siti è possibile comporre una mappa personale e continuamente aggiornabile di gallerie, fiere e mostre all’avanguardia. Oppure assistere alla visita guidata dell’archivio dei fotografi preferiti, esplorare il catalogo di una fiera di rilievo internazionale come Paris Photo, Photo London Digital Rencontres Arles.

La tecnologia digitale consente adesso, soprattutto a causa delle restrizioni agli spostamenti, questa full immersion fotografica da casa grazie a molte iniziative culturali che utilizzano sia immagini fisse, che slideshow o video.

Una gallerie di una trentina di immagini è sfogliabile al seguente link:

https://living.corriere.it/tendenze/arte/gallery/fotografia-mostre-online/

I percorsi tematici sono tra i più vari: dalla staged photography che ha consacrato Cindy Sherman ed è il filone che mixa tableaux vivants e interni tra realtà e finzione, fino ai portfolio che indagano nuovi modi di raccontare il linguaggio del corpo. «La staged photography (ovvero la fotografia “messa in scena”) ha cambiato radicalmente il nostro approccio alla fotografia  racconta Walter Guadagnini, curatore dell’esposizione “True Fictions” presso Palazzo Magnani di Reggio Emilia  da strumento destinato a documentare la realtà, è diventata il mezzo privilegiato per inventare realtà parallele, menzogne credibili, mondi fantastici».

Sempre nel caso della mostra “True Fictions” è attivo il servizio Opere al telefono  , che offre la possibilità di entrare nell’opera chiacchierando con uno degli esperti della Fondazione Magnani, a cui poter rivolgere domande ad esempio sulle tecniche utilizzate, oppure sulla vita degli artisti.

Il percorso a caccia di mostre interessanti approda anche al dibattito contemporaneo. Per riflettere sul ruolo dell’immagine fotografica è sicuramente consigliata la mostra online London by Gian Butturini, a cura di Gigliola Foschi, al cui dibattito inaugurale ho personalmente partecipato su piattaforma Zoom lo scorso 10 dicembre, con interventi sia della stessa curatrice, che di altri illustri fotografi, curatori, esperti di fotografia e realtà visuale.

La rassegna permette una lettura ragionata di 30 immagini cult della Hippy Generation per arrivare poi alla Cancel Culture e all’influenza dei social nel 2020.

Il poliedrico artista della comunicazione, affermatosi negli anni 50 come grafico e architetto d’interni, negli anni ’60 diventò fotoreporter internazionale e pubblicò diversi volumi fotografici. La riscoperta nel 2020 del suo libro “London” da parte di Martin Parr, influente fotografo americano, ha provocato un acceso dibattito, non ancora sopito, che ha purtroppo snaturato quelle che furono le intenzioni dell’artista Butturini, ma nel quale non mi addentro in questo contesto. (si può leggere nel dettaglio a questo link): https://www.giornaledibrescia.it/brescia-e-hinterland/la-distruzione-di-un-libro-london-by-gian-butturini-1.3493944 )


Butturini, “Girls” tratto dal volume “London”del 1969

Dove poter acquistare foto online:

I punti di riferimento di questa sorta di mappa digitale includonosia festival di fotografia che fiere digitali, ma anche siti di vendita online di immagini altissima qualità come ad esempio Magnum Photos e Lumas Photo Art.

L’Open Edition Gallery a cura di Perimetro si può definire un caso a sé: il portale vende stampe in edizione aperta per promuovere il lavoro di fotografi italiani. Per ciascuna immagine si possono scegliere diversi formati di stampa (con relativo passepartout incluso) e parte del ricavato viene destinato a un progetto benefico. Questa piattaforma online è infatti nata dall’esperienza “100 Fotografi per Bergamo”, operazione benefica che tra il 27 marzo e il 6 aprile 2020 era riuscita a raccogliere la cifra di 727.600 euro in favore dell’ospedale Papa Giovanni XXIII, mostrando che la vendita di stampe fotografiche può essere uno strumento social vincente, quando è accompagnata da una campagna efficace mirata ad un obiettivo specifico.

Su questa piattaforma inoltre, ogni mese, un curatore promuove la sua selezione di 30 opere scelte tra quelle presenti sul sito.

Visitare i siti dei singoli autori può portare ad acquistare per sé o per gli altri, opere fotografiche interessanti, utili come idea regalo per il Natale (nelle foto sotto, un’immagine di Carolina Sandretto).

Anche un’occhiata ai siti culturali ed editoriali può diventare un percorso culturale online ricco di soddisfazione.

Tra questi mi sento di citare la libreria di Fondation Henri Cartier-Bresson e il sito dell’Agenzia Contrasto.


Carolina Sandretto “Internal Memories 03”, dal libro in edizione limitata a 199 copie, Stampa Fonte Grafica Milano

Concorsi internazionali e archivi storici:

I concorsi internazionali di fotografia possono costituire una fonte di ispirazione su quanto attualmente ‘fa spettacolo’ nel mondo dell’immagine digitale. Tra questi, Lensculture che permette di scaricare guide tecniche sul ritratto o la street photo, e i quattro Sony World Photography Awards con le loro esaustive gallerie dei fotografi vincitori delle precedenti edizioni (fino all’edizione del 2012).

E proseguendo, World Press PhotoInternational Photography Awards (qui le foto di architettura premiate nel 2020) e National Geographic Photo Contest.

Dai nuovi talenti ai grandi maestri, vale di certo la pena fare un salto (virtuale) negli archivi storici: spazi virtuali che facilitano l’esplorazione e la consultazione tematica anche a distanza.

È il caso di Mufoco e del portale Censimento Fotografia Italia che riunisce diversi archivi. Oppure di Google Arts and Culture, che permette di visitare gli archivi fotografici di musei come il Victoria & Albert di Londra, il MoMA e il Guggenehim Museum.

Si va dalle foto spettacolari della Torre Eiffel (e sembra veramente di trovarsi in prossimità della torre), alle raccolte dell’agenzia fotografica Getty Images (come quella che riguarda la caduta del muro di Berlino).

Se dunque siamo ancora limitati nel poter viaggiare e visitare queste mostre o archivi fisicamente – cosa che a parer mio è per certi aspetti impareggiabile – rappresenta comunque una grande opportunità ed arricchimento a livello culturale poter visionare centinaia di immagini comodamente da casa, a un livello di qualità decisamente alto.

L’immagine presentata in alto in copertina è di Luigi Ghirri: “Alpe di Siusi” del 1979, da “Topografia – Iconografia”

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