Ludwig Josef Johann Wittgenstein: Passaggi ripidi per l’iniziazione dei mistero della vita.

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di Apostolos Apostolou

docente di Filosofia

Ludwig Josef Johann Wittgenstein (Vienna, 26 aprile 1889 – Cambridge, 29
aprile 1951) è stato un filosofo, ingegnere e logico austriaco, autore in
particolare di contributi di capitale importanza alla fondazione della logica e alla filosofia del linguaggio e considerato da alcuni, specialmente nel mondo accademico anglosassone, il massimo pensatore del XX secolo.

«Ogni proposizione che scrivo mira sempre al tutto, alla stessa cosa cioè
sempre di nuovo. Come se tutte mie proposizioni fossero solo aspetti della
stessa cosa da diversi punti di vista». Ludwig Wittgenstein Vermische
Bemerkungen, 1930.

L. Wittgenstein, filosofo analitico o poetico, pensatore
metafisico, o scienziato positivo?

Sicuramente Wittgenstein era un uomo
carismatico affascinante, intelligente e metafisico. Un docente dallo sguardo
metafisico e dalla mente capace di vedere messi inediti della filosofia di
Occidente e nei pensieri dei grandi. Un poeta della filosofia, e questo perché
un filosofo deve essere allievo dell’ontologia e insieme analitico e può
permettersi la vision deliranti di un poeta.
Dal mescolarsi di tentativi razionali e mitici che si creano le «più
fondamentali confusione (dalle quali è piena la filosofia)» Ludwig
Wittgenstein Tractatus Logico Philosophicus 3.324.

Filosofare sul trascendente dovrebbe essere il carattere del sovra-ragionale che stimola quelle corde del metafisico. Esistono secondo Ludwig
Wittgenstein ambiti d’esperienza delle qualità, ambiti non riconducibili
alla logica oggettivistica o “meccanicistica” della visione naturalistica
ed estetica naturale sensibile, come anche gli analoghi ambiti
dell’esperienza del dolore o del benessere. Caratteristico è il detto di
Ludwig Wittgenstein «Non posso mostrare all’altro il mio mal di denti,
e neppure posso dimostrargli che ho il mare di denti». Ludwig
Wittgenstein, Grammatica filosofica. Quando Ludwig Wittgenstein,
dice che «I limiti del mio linguaggio significano i limiti del mio mondo»
5.6 Tractatus Logico Philosophicus. Qui i limiti sono i confini
dell’esperienza sensibile dei suoi effetti prodotti poetici – combinatori
– sintattici sono prodotti dell’intelligenza / immaginazione / intuizione
dell’ uomo come dice il greco filosofo Christos Yannaras.

Solo relativamente, allusivamente e in parabole come uno specchio il
linguaggio significa la realtà.
Il soggetto è metafisico secondo Wittgenstein non appartiene al
mondo ma anche limita il mondo, dice per esempio «Il soggetto non appartiene al mondo, ma è un limite del mondo». 5.632 Tractatus.


Tutti ambiscono a risalire alla definizione e alla spiegazione dell’evento
esistenziale in sé. «Vi è davvero dell’ineffabile: esso mostra sé, è il
Mistico». 6.522 Tractatus. Poesia secondo L. Wittgenstein è
l’esperienza che delimita l’evidenza o il carattere apodittico della
conoscenza mistica. «Non come il mondo è, è il Mistico, ma che esso
è» 644 Tractatus. La coerenza di senso e linguistica del termine
metafisica rimane sospesa se nel significato di metafisica cerchiamo
qualcosa di più rispetto all’individuazione dell’esistenza. «Essa
significherà l’indicibile rappresentando chiaro il dicibile […]». Tractatus
4.115.
Concluzione: Abbiamo imparare come guadanarci da vivere, ma non
come vivere.

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