Sanremo 2021 – il 71° Festival sarà ricordato per “La forza della vita…e della musica”

“Questa è l’Italia del futuro, un paese di musichette mentre fuori c’è la morte”…cit Willi Peyote- Le cose inutili sono le più divertenti, le uniche per cui vale la pena vivere” cit Stato Sociale

di Tiziana Etna

ed il supporto del gruppo d’ascolto

CRITIC(ON)A – Ci auguravamo che la direzione di Amadeus fosse stata lunga almeno quanto quella di Pippo Baudo, a patto che a fargli da spalla ci sia sempre stato Fiorello; ebbene si! Qui c’è del “Fiorellismo”! Solo lui ha la capacità di prendere il telefono sul palco dell’Ariston, dire “cazzate”, entrare nel quadro di Achille Lauro travestito da una versione dark di Renato Zero anni 70’ e tuttavia garantire uno spettacolo degno dell’ Eurovisione –

Sanremo 71° Festival della Canzone Italiana Direzione Artistica Amadeus è un programma di Amadeus, Paolo Biamonte, Barbara Cappi, Martino Clericetti, Ludovico Gullifa, Massimo Martelli, per la Regia di Sergio Rubino.

Amadeus- Fiorello; un connubio vincente che parte dalla radio, come è giusto che sia, e si potrebbe aggiungere finalmente! Chi deve presentare l’unica vetrina discografica, se non chi dedica la vita a promuovere e a farci conoscere la musica degli altri!? Eppure Amadeus ha dato la triste notizia che non sarà lui a condurre l’edizione 2022, e allora grazie; grazie, per esserci stati ancora una volta in questo anno difficile e non volendo essere pessimisti ci auguriamo che chi succede ad Amadeus , mantenga la stessa verietà di genere nella scelta delle canzoni e dei cantanti in gara.

Ma comunque anche il 71° Festival di Sanremo è andato!

Posticipato di un mese per non perdere la speranza che comunque è andata perduta, non era pensabile non fare Sanremo e dunque si è fatto; con il teatro vuoto, ma si è fatto! Per la prima volta nella storia del Festival: senza applausi…senza pubblico, senza ospiti internazionali, senza baci e abbracci e tutte quelle iniziative collaterali fuori dall’Ariston a rallegrare la cittadina Ligure, senza offrire un occasione d’incontro tra i lavoratori del settore, la stampa minore e gli artisti, senza i marpioni che inventano business a discapito dei sogni dei ragazzi e dei sognatori, quindi anche senza di loro fanno colore e soprattutto, senza il dopo festival ed il Nutella Stage; che sia Favino a succedere Amadeus! Nn sarebbe male! Insomma, senza tante cose ma con una grande orchestra ed un protocollo di misure anticovid lungo settantacinque pagine:- comunque il festival si è fatto!

E noi ne siamo felici, perché come è stato ripetuto ogni sera la musica è un buon mezzo per ripartire, o quanto meno, in un momento tanto difficile per tutti ha il potere di alleggerirci la vita.

E’ stato un Sanremo forte per tutto un contorno, ma non tanto per i brani in gara che hanno bisogno di molti ascolti per essere assimilati, pur essendo quasi tutti molto radiofonici e solo pochi sembrano avere quel quid del grande successo tipico sanremese, ma è il Sanremo della musica indipendente, dove a vincere è un brano rock, questo fa ben sperare in un cambio di tendenza nella ricerca e nell’ascolto della musica di “nuova generazione”.

Beh! per quanto riguarda Achille Lauro viviamo una spaccatura interna alla redazione, per chi è uno showman, per chi un pessimo esempio, innegabile che attraverso i suoi quadri, giusto per fare del fiorellismo, abbia fatto dad di generi musicali, per me è un’artista ricco di carisma e creatività, che sotto l’esasperata e trasgressiva strafottenza incarna il sentire di una generazione sempre più androgena e ribelle; quello che suscita è quello che vuole: senza mezze misure o lo ami o lo odi. Io lo amo, Elisa, la nostra fotografa, lo odia, in senso figurato ovviamente. Lei sostiene a giusta ragione che esagerare e fare stranezze non significa arte e creatività e ciò e quanto mai vero! Infatti, non è l’esagerazione di Achille Lauro a piacermi e neanche le sue dubbie capacità vocali, ma il coraggio di farlo e il suo contenuto, la ricerca di stranezza l’ho vista in altri non supportati da un’autentica personalità . Tutti d’accordissimo su Willi Peyote; anche i silenziosi maschietti de La Redazione per “Mai dire mai “ La locura si sono espressi. Durante l’esibizione di Willi Pejote Elisa scrive nel nostro pseudo gruppo d’ascolto: “sappiate che sto’ ballando sul tavolo” – che immagine poetica, e aggiunge :”è anche un bel ragazzo!” No che questo incida sul brano, coraggioso e geniale, soprattutto per l’Ariston, e in questo momento storico poi, ma è vero, mi ha detto di scriverlo ed io l’ho presa in parola. Il pezzo spacca, è l’autentico Rap.

Ma diciamolo… tra le cose più belle di questo festival ci sono le capriole ed i balletti di Amadeus nella pubblicità della Tim, ah! Una controfigura! Ma va’ tutto fatto in digitale! Però dal naso sembrava proprio lui.

La quarantena ci ha obbligati tutti a casa e cosa fai non guardi Sanremo? Beh! Noi l’avremmo fatto comunque, ma mai come quest’anno ce n’era bisogno e c’era da rivedere i volti e della nostra storia da bel paese e ri-ascoltare le voci rassicuranti di Gigliola Cinguetti, Fausto Leali, Marcella Bella, Ornella Vanoni, Umberto Tozzi, Loredana Bertè, e gli altri, i molti, tanti artisti anche tra quanti hanno accompagnato i campioni in gara. Diodato, che ci è piaciuto ri-ascoltare, portavoce di un settore fortemente in crisi: quello dello spettacolo, dei locali live e di tutti i tecnici insieme ad Emma, Alessandra e ai Negroamaro; fantastici! Il vero Festival della canzone italiana, non sono mancati neanche gli anni 80’90’: Zarrillo, Vallesi e Fogli e poi: Laura Pausini, ah! Non l’ho mai particolarmente amata ma il suo sogno realizzato mi ha profondamente commossa.

Nelle cinque serate non sono mancati i momenti dedicati ai campioni dello sport, a cominciare da Ibrahimovic. Premio Città di Sanremo assolutamente meritato a Rosario Fiorello

Ecco i Premi:

Sala stampa Premio Lucio Dalla a Colapesce De Martino e Premio della Critica a Willi Peyote.

Premio Sergio Bardotti, Miglior Testo Madame, Premio Giancarlo Bigazzi Per la Miglior Composizione Ermal Meta.

Terzo classificatoErmal Meta con Un milione di cose da dirti.

Fedez e Francesca Michelin con Chiamami per nome

Vincono il 71° Festival di Sanremo i Maneskin con Zitti e buoni

Nella nostra classifica Ermal Meta e Maneskin erano tra il secondo ed il terzo posto, quindi è una vittoria che condividiamo.

Gaudiano, era il nostro preferito tra le Nuove Proposte ed ha vinto

Sagge le parole di Zlatan Ibrahimovic “il fallimento non è l’opposto del successo ma parte del successo”.

Straordinarie le parole della giornalista Barbara Palombelli, che se le avete perse sono da ricercare, poichè molto preziose.

Condividere è conoscere!

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *